Pronta la “Lotteria della Spesa”. Tremonti punta agli spicci

Il ministro Giulio Tremonti

E’ pronta la “Lotteria della Spesa”, Tremonti punta agli spicci. Funziona così: tu vai al supermercato e fai la spesa, quella con la minuscola, proprio la spesa di casa e non quella pubblica. Arrivi alla cassa e apprendi dallo scontrino o dalla viva voce di chi sta là dietro quanto devi pagare. Fanno 28 euro e 20 centesimi, oppure 47 e quaranta se siete stati larghi con prosciutto e bistecca. Voi tirate fuori una banconota da venti e una da dieci, oppure un biglietto da cinquanta. A questo punto dovreste prendere il “resto”: un euro e ottanta, oppure due euro e sessanta. Dovreste, potete farlo, il resto e gli spicci vi spettano. Ma presto vi verrà offerta un’altra opportunità, un’altra scelta: potete lasciare il resto e gli spicci e prendere in cambio un “gratta” e forse “vinci” oppure un tagliando da conservare per futura estrazione. Potete così partecipare alla “Lotteria della Spesa”, altrimenti detta quella degli spicci a Tremonti.

A Tremonti, cioè al bilancio dello Stato e alla Spesa pubblica, stavolta con la maiuscola. E’ il governo che sta preparando la nuova lotteria che probabilmente sarà infilata nel decreto legge di fine anno. I particolari sono ancora allo studio ma la decisione è presa. Servono infatti al governo sette miliardi da spendere, subito e cash. Bisogna pagare gli 800 milioni promessi alla Gelmini per l’università. Ne aveva chiesti 1700, almeno ottocento bisogna darglieli. Servono i soldi per pagare il rinnovo anche nel 2011 della cassa integrazione in deroga, altrimenti i cassa integrati dall’anno prossimo restano senza un euro e Sacconi non ci fa una gran figura dopo aver promesso e garantito che così non sarà. Servono i soldi per le missioni militari all’estero. E quelli che ogni anno si danno all’autotrasporto, altrimenti quelli dei Tir si ribloccano e bloccano. E qualche milione per i parchi naturali della Prestigiacomo, altrimenti ridiventano foreste incolte. E soldi per rifinanziare la detrazione fiscale del 55 per cento se fai interventi per il risparmio di energia nelle abitazioni, scade a dicembre e Confindustria ha detto che conviene continuare. Somma qui e somma là, fanno sette miliardi da spendere.

Da spendere ma anche e soprattutto da trovare. Tre verranno dalla vendita alle compagnie di telecomunicazioni delle frequenze che ormai sono di troppo per le tv spostatesi sul digitale. Un miliardo, forse uno e mezzo dal cosiddetto “Fondo Letta”, una specie di salvadanaio di Stato dentro il quale il governo ha accumulato qualcosa, risparmiando qua e là. E gli altri tre miliardi o quasi Tremonti da dove li prende? Un po’ aumentando le sigarette, ma è roba di poco. Il più facendoci “giocare”. Sarà regolarizzato e legalizzato perché possa dar gettito il Poker Hold’em, saranno vendute concessioni per cash game e casinò on line. E soprattutto sarà lanciata la “Lotteria della Spesa”. Appuntamento alla cassa nei prossimi mesi, per dare gli spicci alla Spesa di Tremonti. In fondo una maniera simpatica e creativa di mettere le mani nelle tasche degli italiani. Con il loro permesso, facendoli “giocare” e puntando agli spicci.

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