ROMA – Il dialogo Italia-Francia non si è spezzato, ma Macron parlerà solo con il suo omologo al più alto livello politico e cioè solo con il Presidente del Consiglio Conte, il portavoce dell’Eliseo è stato chiarissimo, perfino sprezzante, nel respingere la disponibilità del vicepremier Salvini a incontrare il premier francese.
A complicare la crisi diplomatica in atto le dichiarazioni di una leader riconosciuta dei gilet gialli che ha dato del bambino dell’asilo all’altro vicepremier Di Maio per il suo incontro con la frangia meno raccomandabile del movimento di protesta invitandolo espressamente a farsi gli affari del suo Paese e bollando la sortita del capo politico dei 5 Stelle come ingerenza di forze straniere.
Se non fosse per la circostanza, inaudita, di un ritiro della rappresentanza diplomatica che non accadeva dal giugno del ’40 quando l’Italia dichiarò guerra alla Francia, la crisi sembra assumere una piega surreale. Lo stesso Di Maio ha scritto una lettera aperta che oggi pomeriggio uscirà con l’edizione di Le Monde, conciliante e ricca di accenni ai sentimenti di fraternità e amicizia che vincolano i due Paesi alla collaborazione e al rispetto nel reciproco interesse (e magari esagerando quando ricorda “la millenaria tradizione democratica” della Francia).
Peccato che contestualmente Manlio di Stefano, sottosegretario agli Esteri ed esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, abbia reiterato le accuse a Macron e alla Francia (il franco in Africa) descrivendo il premier francese come debole, terrorizzato dai sondaggi e dalla crescita dei gilet gialli fino a imputargli di esser andato vicino alla dichiarazione di guerra quando parlò di sovranismi e populismi come di una “lebbra”.
La pasionaria dei gilet gialli, “Di Maio pensi all’Italia”. “Dopo questa telenovela ho solo voglia di dire una cosa: ma occupatevi di casa vostra. Non si fa politica con le ingerenze in altri Paesi, non abbiamo bisogno di forze straniere in casa nostra”: intervistata dall’ANSA, Jacline Mouraud, tra le principali leader dei gilet gialli, fondatrice del Movimento Les Emergents, bolla cosi’ la missione del vicepremier italiano Luigi Di Maio in Francia. “Francamente – ha aggiunto – quanto accaduto mi pare poco serio. Ho l’impressione di essere nel cortile della ricreazione”.
“Anche i bambini sono più svegli”. L’incontro con Christophe Chalencon e alcuni esponenti della lista Ric “è un grave errore sia da parte italiana sia da parte francese”, ha continuato la pasionaria dei gilets jaunes, ricordando che Chalencon è un tipo “molto controverso”, che invocò la destituzione del presidente Emmanuel Macron con l’arrivo di una giunta militare per far fronte a una guerra civile ritenuta “inevitabile”. Posizioni da cui la grande maggioranza di casacche gialle ha preso le distanze. “Neanche la capolista del Ric Ingrid Levavasseur era stata messa al corrente dell’appuntamento, ma vi rendete conto? Scusate, non voglio mancare di rispetto, ma a me pare di essere nel cortile della ricreazione, anche dei bambini sono più svegli… Ma Di Maio si è informato prima sulle persone che andava ad incontrare?
Il portavoce dell’Eliseo: “Macron parla solo con Conte”. “Il dialogo non è mai stato spezzato, ma c’è anche un presidente del Consiglio in Italia, si chiama Giuseppe Conte, è lui il capo del governo italiano e Macron lo ha già incontrato molte volte”. Così il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, ha risposto ai microfoni di Europe 1 a una domanda sulla disponibilità espressa ieri da Matteo Salvini a incontrare il presidente francese. “Come sapete, questi ministri italiani sono già seduti intorno al tavolo con i loro omologhi francesi in occasione dei diversi consigli europei a cui partecipano”.
“Le frasette di di Maio e Salvini non hanno impedito la recessione in Italia”. “Le loro frasette polemiche (dei vicepremier Di Maio e Salvini contro la Francia, ndr) non hanno impedito all’Italia di entrare in recessione economica. E’ l’unico Paese dell’Unione europea. E, invece, quello che a me interessa è che l’Italia, un grande Paese partner della Francia, vada meglio”: lo ha detto il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, intervistato da radio Europe 1. Sull’attacco di Emmanuel Macron alla ‘lebbra nazionalista’, Griveaux ha dichiarato che “non era un attacco frontale, ma se Di Maio e Salvini si sono sentiti presi di mira sono affari loro”.