Macron: legge per espellere subito immigrati che non ottengono asilo in Francia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Febbraio 2018 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA
Francia, stretta sui migranti di Macronj, via subito i clandestini

Macron: legge per espellere subito immigrati che non ottengono asilo in Francia

ROMA – Stretta sull’immigrazione clandestina in Francia: espulsioni più rapide per  i migranti economici cui non spetta il diritto di asilo, inasprimento delle pene per chi attraversa il confine illegalmente, innalzamento dei tempi di detenzione nei centri che in Italia si chiamano Cie (identificazione ed espulsione).

Il ministro dell’Interno, Gérard Collomb, presenta oggi in consiglio dei ministri il progetto di legge “per un’immigrazione gestita e un diritto all’asilo politico effettivo”, già contestato nei mesi scorsi da militanti per i diritti civili e Ong.

I termini per ottenere l’asilo saranno ridotti a sei mesi, ma la durata di detenzione nei centri di custodia temporanea verrà allungata. Secondo Le Monde, sono inoltre previste sanzioni penali per chiunque varcherà illegalmente il confine. I sans-papiers (senza documenti) rischiano fino a cinque anni di carcere. Al tempo stesso, Parigi conta di agevolare la cosiddetta “immigrazione selettiva”, in particolare, per gli studenti che vogliono restare in Francia, come anche i ricongiungimenti familiari.

D’altra parte Macron nell’ultimo sondaggio Ifop sulla sua popolarità ha perso sei punti percentuali. E in un’altra inchiesta (dell’istituto Elabe), condotta in parallelo, il 66% degli intervistati lo ha giudicato «troppo lassista» per la sua politica d’immigrazione. La loro scelta i francesi sembrano averla già fatta. (Leonardo Martinelli, La Stampa)

Ieri, il deputato della maggioranza (La République En Marche), Aurelien Tcaché, aveva presentato settantadue proposte per favorire l’integrazione dei rifugiati. Una sorta di ‘contraltare’, commentano gli osservatori, per far digerire meglio la legge di Collomb a quella parte della maggioranza parlamentare più legata ai valori umanistici e allo spirito di apertura della Francia che storicamente si rivendica come la ‘Patria dei Diritti Umani’. Da parte sua, il consiglio di Stato critica i contenuti e l’opportunità del progetto di Collomb e non mancano voci discordanti anche all’interno della stessa maggioranza.