Macron non gli perdona le critiche ai tagli di budget: capo Stato Maggiore Pierre de Villiers si dimette

Macron non gli perdona le critiche ai tagli di budget: capo Stato Maggiore Pierre de Villiers si dimette
Macron non gli perdona le critiche ai tagli di budget: capo Stato Maggiore Pierre de Villiers si dimette

ROMA – Macron non gli perdona le critiche ai tagli di budget: capo Stato Maggiore Pierre de Villiers si dimette. In disaccordo sui tagli al bilancio della difesa del governo Macron, il capo di Stato maggiore francese Pierre de Villiers ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili. Un fulmine a ciel sereno, uno schiaffo alla politica economica del giovane premier che affronta la prima vera crisi istituzionale del suo governo peraltro gratificato da un consenso senza precedenti. Ma qualcosa comincia a scricchiolare.

“Nelle circostanze attuali, considero di non essere più in grado di assicurare la sostenibilità del modello di esercito al quale credo per garantire la protezione della Francia e dei francesi, oggi e domani”. Lo scrive il generale Pierre de Villiers in un comunicato, diffuso dopo aver rassegnato le dimissioni al presidente Macron. “Di conseguenza, mi sono assunto le mie responsabilità presentando oggi le dimissioni al presidente della Repubblica, che le ha accettate” continua poi il generale.

Il racconto di questa “crisi storica”, secondo il graffiante titolo di Le Monde, si è consumato in meno di una settimana. Lo scorso giovedì, alla vigilia della parata del 14 luglio, in una cerimonia insolitamente affollata di autorità e pezzi da 90 della politica e dell’industria, Macron infierì sul generale, reo di aver contestato i tagli al budget delle forze armate di fronte a una commissione parlamentare a porte chiuse.

Ci ha pensato Macron quella sera a spalancarle quelle porte: “Considero indegno diffondere certi dibattiti nella sfera pubblica. Ho preso degli impegni. Sono il vostro capo. So mantenere gli impegni che assumo davanti ai nostri concittadini e all’esercito. A questo riguardo non ho bisogno di nessuna pressione o commento”. Eccolo il “fulmine nel cielo sereno”, descritto da Le Monde: il generale ne ha preso atto. Non restava che congedarsi con onore.

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