Manovra bocciata dalla Ue. Violata regola del debito, “procedura d’infrazione giustificata”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2018 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA
Manovra bocciata dalla Ue. Violata regola del debito, "procedura d'infrazione giustificata"

Manovra bocciata dalla Ue. Violata regola del debito, “procedura d’infrazione giustificata”

ROMA – L’Unione europea ha bocciato la manovra finanziaria dell’Italia. “La nostra analisi di oggi, il rapporto 126.3, suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato – scrive la Commissione Ue nel suo rapporto sul debito italiano -. Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata”.

E’ il primo passo formale verso l’apertura di una procedura per debito eccessivo, ma al di là del prevedibile rumore non avrà nessuna conseguenza immediata. Anzi, in realtà potrebbe essere persino una tappa utile all’Italia, perché aprirà una nuova finestra per negoziare con Bruxelles affinché la procedura sanzionatoria vera e propria non scatti mai. La Commissione ha pubblicato oggi la seconda opinione negativa sul Documento programmatico di bilancio.

Stavolta su quello aggiornato, ma non nei saldi, il 13 novembre. Siccome non contiene le modifiche “sostanziali e considerevoli” chieste dalla Ue, l’opinione ribadisce quanto scritto il 23 ottobre: la manovra contiene una deviazione dagli impegni “particolarmente grave”, si basa su “ipotesi ottimistiche di crescita”, mette a rischio “una riduzione adeguata del debito”, che resta una “grande vulnerabilità”. Motivazioni che hanno portato Bruxelles a preparare anche l’ormai noto ‘rapporto sul debito’, chiamato 126.3 dall’articolo del Trattato che lo descrive.

Governo, nessuna modifica, Conte spiegherà a Juncker. Nessuna modifica alla manovra ma una dettagliata spiegazione degli obiettivi e dei parametri contenuti nella legge di bilancio. E’ questa, a quanto si apprende da fonti M5s di Palazzo Chigi, l’intenzione del premier Giuseppe Conte a fronte della bocciatura della manovra da parte dell’Ue. Conte, si apprende, spiegherà in dettaglio a Juncker la manovra e il suo senso, “al di là dei numerini”. Perché, si ribadisce, “i nostri economisti la ritengono adeguata”. La spiegazione sarà contenuta in un dossier di “tante pagine e molto tecnico”.

Conte alla Ue: “Debito? E’ del governo precedente”. “L’Ue parla del debito del 2017, quindi quello del precedente governo”. Così, il premier Giuseppe Conte, risponde ai giornalisti che gli chiedono un giudizio sulla bocciatura della Commissione alla manovra per violazione della regola del debito.

Salvini: “Lettera Ue? Ora aspetto quella di Babbo Natale”. E’ arrivata la lettera di Bruxelles? Aspetto anche quella di Babbo Natale”. Così il vice premier, Matteo Salvini risponde a chi gli annunciava l’arrivo della lettera di Bruxelles per l’apertura della procedura di infrazione. “Discuteremo educatamente come sempre abbiamo sempre fatto – ha aggiunto – Ci confronteremo. Vado avanti. Se qualcuno vuole convincermi che la Fornero sia giusta io non ne sono convinto”.

Procedura d’infrazione, i tempi. Il rapporto 126.3 è il documento in cui la Commissione chiarisce perché non è convinta dalle ragioni (‘fattori rilevanti’) che l’Italia ha indicato per spiegare l’andamento dei conti. Certifica anche che l’Italia viola la regola del debito e avverte che la procedura non è più rinviabile. Per questo è quindi considerato il primo passo ‘formale’ che potrebbe condurre all’apertura della procedura. Ma, appunto, il condizionale è d’obbligo.

Non solo perché ogni tappa deve essere validata anche dall’Ecofin, ma anche perché non è un percorso lineare quello che porta alle sanzioni. Anzi, multe e quant’altro (ad esempio il blocco dei fondi strutturali) sono l’ultimo passo in assoluto e potrebbero non verificarsi mai, come accaduto con Spagna e Portogallo: quando non rispettarono il rientro dal deficit, la Commissione impiegò mesi per raccomandare la multa, ma nel frattempo i due Governi trovarono un accordo con la Ue e la procedura decadde.

Anche l’Italia potrebbe quindi negoziare per mesi e non arrivare mai alle sanzioni. In ogni caso, l’eventuale lancio vero e proprio della procedura Ue è improbabile che avvenga prima di gennaio, ovvero prima che la manovra venga approvata dal Parlamento. Ma dopo le feste, se la Commissione aprisse l’iter e l’Ecofin del 22 gennaio lo confermasse, il rischio più immediato previsto dalle regole sarebbe un altro: la richiesta di una manovra correttiva da fare in 3-6 mesi. E solo dopo scatterebbero le sanzioni pecuniarie che possono andare dallo 0,2% allo 0,5% del Pil. Sempre che nel frattempo lo spread non raggiunga livelli tali da rendere necessari interventi pesanti e immediati.