Crescita, unione bancaria e Grecia: il nuovo asse franco-tedesco al lavoro

Angela Merkel e Francois Hollande (Lapresse)

BERLINO – Un nuovo asse franco-tedesco spunta all’orizzonte. Pochi giorni dopo il vertice tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande è toccato Wolfgang Schaeuble e Pierre Moscovici, titolari delle Finanze nei rispettivi paesi. Così Berlino e Parigi hanno rilanciato quella che da più parti è stata definita “una nuova alleanza”. Il segnale è arrivato quando a Berlino, la bilaterale Schaeuble-Moscovici ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro che presenterà posizioni comuni al consiglio europeo di metà ottobre.

Non sono mancate voci diffidenti di chi crede che solo i risultati chiariranno se lo scopo effettivo sia quello di “controllarsi reciprocamente o sostenersi” dinanzi al confronto con gli altri stati membri. E’ l’opinione paventata dal quotidiano die Welt.

Già a maggio quando Hollande si era recato in visita per la prima volta a Berlino i due avevano promesso “proposte comuni”. Poi, le strade di Francia e Germania si sono allontanate, in particolare dopo lo “strappo” del consiglio europeo di fine giugno, quando la cancelliera si era trovata per la prima volta isolata.

Fatto sta che l’iniziativa di cooperazione rafforzata giunge in un momento delicatissimo: la crisi morde sempre più prepotentemente anche l’economia tedesca. E sul fronte interno, in vista delle elezioni federali 2013 non mancano campagne all’insegna del populismo antieuropeo. Tanto che la stessa cancelliera è intervenuta nel dibattito per invitare tutti a “pondrare le parole” contro l’ennesima speculazione sull’uscita della Grecia dall’euro.

Deficit, banche e caso Grecia sono i temi che la ritrovata “amicizia” intende affrontare. Il gruppo di lavoro dovrà fare proposte sulla futura supervisione bancaria europea, che si vorrebbe affidare alla Bce. Valutare le richieste di Atene, che sollecita una proroga per mettere a punto le riforme concordate, mentre attende il rapporto della Troika per poter ottenere i prossimi 31 miliardi di aiuti. E la ricapitalizzazione delle banche spagnole, dopo la richiesta presentata da Madrid al fondo salvatati Efsf: la Spagna avrebbe bisogno di poco più della metà dei 100 miliardi disponibili.

Il governo di Madrid dovrebbe varare entro il 31 agosto il decreto per la riforma del sistema finanziario a cui sono legati gli aiuti europei.

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