Aquarius partita per Valencia. Parigi: “Italia vomitevole”. Roma: “Francia ipocrita”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Giugno 2018 - 23:42| Aggiornato il 13 Giugno 2018 OLTRE 6 MESI FA
Aquarius verso Valencia, botta e risposta sui migranti tra Francia e Italia

Migranti, Aquarius partita per Valencia. Parigi: “Italia vomitevole”. Roma: “Francia ipocrita”

ROMA – La nave Aquarius che ha salvato 629 migranti è partita per Valencia alle 21 del 12 giugno, lasciando la posizione in cui si trovava ormai da due giorni. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]
Dopo la chiusura dei porti italiani da parte del ministero dell’Interno Matteo Salvini, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha aperto ai migranti il porto di Valencia. Una decisione, quella di Salvini, che ha scatenato un duro botta e risposta con la Francia.

Il presidente Emmanuel Macron e il suo partito En Marche! hanno accusato l’Italia di cinismo e irresponsabilità, fino a definire “vomitevole” l’atteggiamento del governo. Accuse che hanno scatenato la reazione di Giuseppe Conte, con Palazzo Chigi che accusa la Francia di ipocrisia e si dice pronta a far saltare il vertice previsto per venerdì 14 giugno, una mossa che segnerebbe una profonda frattura nei rapporti tra i due paesi ma che almeno per ora sembra esclusa.

Lo scontro tra Italia è Francia è stato durissimo e senza precedenti. Alle pesanti accuse francesi, l’Italia ha replicato altrettanto duramente: “Non accettiamo lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall’altra parte”. A cercare di gettare acqua sul fuoco ci pensa Bruxelles, preoccupata dalla politica muscolare del leader della Lega Matteo Salvini e dalla possibilità che l’Italia si possa smarcare sull’immigrazione e consapevole che l’Europa non ha rispettato i patti sulle quote.

“L’Italia va ringraziata”, assicura il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, che ricorda “gli erculei sforzi fatti negli ultimi tre anni” per salvare vite umane e si dice “impaziente” di collaborare con Salvini. Poi propone di triplicare il budget per l’immigrazione: 34,9 miliardi di euro nel prossimo bilancio per rafforzare le frontiere esterne e gestire i flussi migratori. Mossa positiva che però non basta. Perché il leader del Carroccio ha tuonato più volte che non sono i soldi che l’Italia chiede: “Quello che ci interessa – ripete Salvini – è un aiuto concreto sulle migliaia di ricollocamenti che sono solo sulla carta e non sono effettivi”.

Quello che l’Italia chiede è che gli arrivi non siano più solo ‘un problema italiano’, che le frontiere siano considerate europee e che la gestione degli sbarchi sia condivisa. E così, mentre la nave Aquarius si avvia verso Valencia, tra gli Stati membri infuria una polemica che ridisegna la geografia delle alleanze. Francia e Spagna accusano l’Italia che, secondo Madrid, rischia anche una “responsabilità penale” per essersi rifiutata di accogliere i migranti a bordo dell’Aquarius. Macron, che si è sempre detto disposto ad accogliere solo i migranti non economici (che rappresentano il 15% degli arrivi), attacca frontalmente Roma e l’accusa di “cinismo e irresponsabilità”.

E ricorda anche il diritto marittimo, secondo cui in caso di problemi è “sempre la costa più vicina ad assumere la responsabilità dell’accoglienza”. Gli risponde subito il vicepremier Luigi Di Maio, prima che esca la nota di palazzo Chigi. “Sono contento che i francesi abbiano scoperto la responsabilità – dice -, se vogliono li aiutiamo noi. Aprano i loro porti e noi gli trasferiamo un po’ di persone in Francia”.

Con l’Italia si schiera a sorpresa la Germania, o perlomeno il suo ministro dell’Interno. Reduce da un duro scontro con la cancelliera Angela Merkel sui respingimenti, Horst Seehofer decide di dare un segnale di autonomia. E parla al telefono con Salvini, concordando di presentare una “proposta comune sulla protezione delle frontiere esterne”. Mentre Merkel frena e invita a “rispondere in modo unitario”. Mentre il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani avverte: se non si risolve “la questione migrazione”, si mette “a rischio l’intera Ue”.

In serata anche l’Eliseo sottolinea di non aver avuto alcun segnale sul possibile annullamento della prima visita di Conte. E il leader del Carroccio assicura di voler collaborare con tutti, ma puntella, con un tweet, le sue priorità: “La Spagna ci vuole denunciare, la Francia dice che sono ‘vomitevole’. Io voglio lavorare serenamente con tutti, ma con un principio: prima gli italiani”.