Migranti, Conte fa pace con la Francia: uniti sugli Hotspot. Ma Macron litiga a distanza con Salvini: "Asse con Vienna-Berlino? Ricorda passato infelice" Migranti, Conte fa pace con la Francia: uniti sugli Hotspot. Ma Macron litiga a distanza con Salvini: "Asse con Vienna-Berlino? Ricorda passato infelice"

Migranti, Conte fa pace con la Francia. Ma Macron litiga a distanza con Salvini: “Asse con Vienna-Berlino? Ricorda passato infelice”

Migranti, Conte fa pace con la Francia: uniti sugli Hotspot. Ma Macron litiga a distanza con Salvini: "Asse con Vienna-Berlino? Ricorda passato infelice"
Migranti, Conte fa pace con la Francia: uniti sugli Hotspot. Ma Macron litiga a distanza con Salvini: “Asse con Vienna-Berlino? Ricorda passato infelice”

PARIGI – Vigorose strette di mano, volti distesi e parole reciproche di stima. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Il vertice all’Eliseo tra il premier italiano Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron è stato un trionfo di “sintonia” e “convergenza”, per usare le parole più usate dai due in conferenza stampa. Ma a distanza c’era un terzo “incomodo” a turbare i rapporti appena appianati: Matteo Salvini. E proprio contro il ministro dell’Interno italiano, Macron non ha lesinato duri attacchi. Il più pungente è sul cosiddetto asse dei volenterosi Austria-Germania-Italia. “Diffido di queste formule che non ci hanno portato mai tanta fortuna nella storia”, ha detto Macron prima di infilare l’affondo: “Un Paese ha dei capi di stato e di governo: l’Italia ne ha uno, la Germania ha un capo di governo. Gli accordi si fanno a questo livello”.

Un chiaro riferimento ai contatti del vicepremier Salvini col ministro tedesco Horst Seehofer, leader della costola bavarese della Cdu (la Csu) che non appoggia la strategia soft sull’immigrazione voluta dalla cancelliera Angela Merkel.

Dinanzi alle bordate del suo interlocutore Giuseppe Conte si è tenuto a debita distanza anche rispetto ai toni dal suo vicepremier, ma ci ha tenuto a sottolineare: “C’è sempre stata sul dossier migranti piena condivisione con il ministro dell’Interno Salvini e con quello dell’Infrastrutture”. Per quanto riguarda l’asse dei volenterosi “condivido le parole dell’amico Macron, io però vorrei un asse dei volenterosi che abbracci l’intero arco dei paesi europei. È quello a cui miriamo”.

A Parigi Conte e Macron sembrano aver seppellito l’ascia di guerra dopo il caso Aquarius, i due leader hanno trovato obiettivi comuni: valida, secondo Macron, è la proposta di Conte di istituire gli hotspot nei Paesi africani d’origine – non solo la Libia ma anche quelli sahariani, come il Niger – per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti.

Entrambi puntano il dito contro l’egoista Europa. “Non dimentichiamo cosa l’Italia ha dovuto subire sul fronte dell’immigrazione nel 2015 e 2016 – ha riconosciuto Macron – L’Europa è mancata sui migranti e sulla zona euro, su questo con Conte abbiamo trovato convergenze. La risposta giusta è europea ma quella attuale è inadeguata. Il sistema di solidarietà oggi non funziona. Porteremo avanti una profonda riforma di Dublino. Desidero che Italia e Francia lavorino mano nella mano”.

Il premier Conte ha affermato che “è il momento di voltare pagina” sull’immigrazione e “su questo c’è un primo accordo con l’amico Emmanuel. Dobbiamo cambiare strategia e registrare un sistema coerente con i valori europei, rafforzando la protezione della vita umana, la salvaguardia dei dirti umani in un quadro di solidarietà. Il regolamento di Dublino deve cambiare. Proponiamo un radicale cambio di paradigma: bisogna rafforzare a livello europeo il rapporto con i paesi di origine e di transito dei migranti, dobbiamo fermare i viaggi della morte e tutta Europa deve avvertire questa responsabilità. Dobbiamo creare hotspot nei Paesi di origine e transito” e lo status di paesi di ingresso “va ripensato”, perché va “consolidato il concetto di frontiera europea”.

Ma è lecito domandarsi quanto reggerà una simile intesa con lo scoglio Salvini da aggirare. Macron gliene ha mandate a dire diverse: la prima sulle “false verità” dei numeri dell’accoglienza. “Se l’Italia nei 4 primi mesi del 2018 ha avuto 18.000 domande d’asilo, la Francia ne ha avute 26.000”. Invece “molti fanno errori confondendo le cifre, perché la Francia non è un Paese di primo arrivo. La Francia, come l’Italia, deve gestire questa crisi migratoria e dobbiamo dare risposte insieme”.

Quanto ai soccorsi in mare, Macron spiega a Conte, ma è come se parlasse direttamente a Salvini: “Quando una nave arriva nelle vostre acque ve ne dovete prendere carico. La Francia rispetterà sempre il diritto internazionale. La difficoltà dell’Italia non può risolversi bypassando il diritto internazionale ma con un approccio cooperativo Ue”.

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