Migranti, proposta italiana sui porti nemmeno esaminata a Tallinn. Germania capofila del no

Migranti, proposta italiana sui porti nemmeno esaminata a Tallinn. Germania capofila del no
Migranti, proposta italiana sui porti nemmeno esaminata a Tallinn. Germania capofila del no

ROMA – Migranti, proposta italiana sui porti nemmeno esaminata a Tallinn. Germania capofila del no. Sulla questione più rilevante posta dall’Italia, la disponibilità cioè dei partner europei ad aprire i loro porti alle navi dei profughi africani, il vertice di Tallinn in Estonia si è rivelato un buco nell’acqua. Altre sono state le intese, anche i progressi, in particolare sul rinnovato impegno per la Libia e altri paesi chiave: ma di più, dopo le prese di posizione preventive del fronte del no guidato dalla Germania all’apertura dei porti per allentare la morsa dell’emergenza sulle coste italiane, forse non ci si poteva aspettare.

Come ha sostanzialmente confermato il nostro ministro dell’Interno Marco Minniti che si aspetta una riapertura della discussione visto che i porti non erano in agenda per il vertice di oggi. L’apertura di altri porti Ue “non era in discussione, perché non era la sede giusta. Sapete che abbiamo mandato una lettera alla sede formale che ne deve discutere, che è Frontex. In quella sede discuteremo la prossima settimana, è evidente che su questo punto ci sono posizioni contrastanti. L’Italia ha un suo punto di vista, altri Paesi hanno un loro punto di vista, come è giusto. Discuteremo, legittimamente e anche con la necessaria fermezza”.

“La riunione è andata secondo le aspettative, perché c’era un’agenda che era già stata disegnata dall’incontro di Parigi di domenica scorsa e dalla Commissione europea”, ha riassunto Minniti lasciando la riunione di Tallin, che rileva “una posizione quasi unanime”, su tre punti: Libia, codice di condotta delle organizzazioni non governative, e rimpatri con la stretta sui visti.

“I ministri dell’Interno Ue hanno raggiunto un accordo sulla necessità di accelerare il lavoro collettivo nell’attuazione delle seguenti azioni prioritarie per ridurre la pressione migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale e rafforzare il sostegno all’Italia: aumentare l’impegno per la Libia e altri Paesi terzi chiave; rivedere e coordinare meglio le operazioni di search and rescue (codice condotta ong); e i rimpatri”, si legge in una nota della presidenza estone del Consiglio Ue.

L’accordo raggiunto a Tallin dai ministri Ue prevede anche, nella parte che riguarda l’aumento dell’impegno con la Libia e altri Paesi Terzi chiave, di “provvedere a finanziamenti adeguati per il Fondo Africa – finestra per il Nord Africa, per il quale la sostenibilità per il 2018 ed oltre dovrebbe essere assicurata attraverso contributi significativi aggiuntivi, inclusi dagli Stati Membri”.

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