Salvini: “Macron arrogante, apra i porti”. Comandante Lifeline: “Per arrestarmi venite a prendermi”

Matteo Salvini ed Emmanuel Macron
Matteo Salvini ed Emmanuel Macron (Ansa)

ROMA – “Macron è Arrogante”. Continua il botta e risposta a distanza fra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il presidente francese Emmanuel Macron sulla questione migranti. Macron oggi aveva detto che “l’Italia non ha una crisi migratoria”e [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui, –Ladyblitz clicca qui – Cronaca Oggi, App su Google Play ] Salvini gli risponde così:

“650mila sbarchi in 4 anni, 430mila domande presentate in Italia, 170mila presunti profughi a oggi ospitati in alberghi, caserme e appartamenti per una spesa superiore a 5 miliardi di euro. Se per l’arrogante presidente Macron questo non è un problema, lo invitiamo a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia”.

Aggiunge Salvini: “Se l’arroganza francese pensa di trasformare l’Italia nel campo profughi di tutt’Europa, magari dando qualche euro di mancia, ha totalmente sbagliato a capire”.

Non solo Salvini. Contro Macron parla anche Luigi Di Maio che, su Facebook, scrive: “Le dichiarazioni di Macron sul fatto che in Italia non esista una crisi migratoria dimostrano come sia completamente fuori dalla realtà. Evidentemente i governi italiani precedenti gli avevano raccontato che il problema non esisteva, forse per far continuare indisturbato il business dell’immigrazione. In Italia l’emergenza immigrazione esiste eccome ed è alimentata anche dalla Francia con i continui respingimenti alla frontiera. Macron sta candidando il suo Paese a diventare il nemico numero uno dell’Italia su questa emergenza, il popolo francese è sempre stato solidale e amico degli italiani. Ascolti loro, non chi fa soldi sulla pelle di quelle persone. È ufficialmente finita l’epoca in cui l’Italia si fa carico di tutto. Noi scriviamo la parola fine al business dell’immigrazione”.

Nel pomeriggio, il presidente francese aveva incontrato all’Eliseo il premier spagnolo Pedro Sanchez e aveva detto che i due paesi hanno una posizione univoca da presentare al vertice sui migranti di Bruxelles. Macron aveva spiegato che i due paesi “proporranno al vertice europeo l’istituzione di ‘centri chiusi’ sul territorio europeo ‘nei Paesi di primo sbarco’”. Tali centri, aveva spiegato Macron, dovrebbero avere “mezzi europei che consentano una solidarietà finanziaria immediata, un’istruzione rapida dei dossier, una solidarietà europea in base alla quale ogni paese prenda in modo organizzato le persone che hanno diritto all’asilo”.

Poi aveva parlato degli sbarchi in Italia: “Bisogna essere chiari e guardare le cifre, l’Italia non sta vivendo una crisi migratoria come c’era fino all’anno scorso. Chi lo dice, dice una bugia”, conclude Macron, secondo cui esiste “una crisi politica” provocata da “estremisti che giocano sulle paure. Ma non bisogna cedere nulla allo spirito di manipolazione o ipersemplificazione della nostra epoca”.

Il presidente francese si era detto inoltre favorevole a sanzioni finanziarie contro i Paesi dell’unione europea che si rifiutano di accogliere i migranti: “Non si possono avere Paesi – aveva detto in conferenza stampa Macron – che beneficiano ampiamente della solidarietà dell’Unione europea e che rivendicano ampiamente il loro egoismo nazionale quando si tratta di migranti”.

Il tutto avviene mentre la Guardia costiera italiana ha comunicato di non voler essere più chiamata in caso di salvataggi che avvengono nell’area di competenza della Libia e alla vigilia del vertice a Bruxelles in cui si parlerà proprio della questione migranti.

Salvini ha sottolineato che il premier Conte ci sarà e che l’Italia è “pronta a negoziare punto per punto” sull’emergenza migrazione. Salvini ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista al tedesco Der Spiegel: “Luigi Di Maio e io siamo in totale accordo con Conte. Ha il mandato di dire sì o no a Bruxelles, di partecipare o alzarsi e andarsene”.

Comandante Lifeline: “Salvini venga ad arrestarmi”.

Resta intanto aperta la questione della Lifeline, la nava delle ong che dopo aver salvato 239 persone al largo della Libia è stata rifiutata sia da Malta che dall’Italia. Salvini aveva detto: “È una nave fantasma, una nave pirata, sarà sequestrata e l’equipaggio arrestato”.

Ora arriva la replica del comandante Klaus Peter, che ha parlato a Radio Capital: “Se Salvini vuole arrestarmi può venire personalmente a prendermi. Vorrei invitare il signor Salvini a fare un viaggio con noi”. Solo così si potrà rendere conto dello scenario drammatico in mare. Su questa nave nessuno guadagna un soldo dai salvataggi. Siamo tutti volontari. Mi vergogno profondamente delle parole del ministro italiano”.

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