ROMA – Due appuntamenti e due questioni: quella della flotta Ue per fermare gli scafisti e quella delle quote sui migranti. Lunedì 18 maggio è una giornata cruciale per la questione migranti. Sono previste due sessioni del consiglio Ue, prima separata e poi congiunta. E quello che ci si attende è un primo via libera alla missione navale Ue. Poi servirà un altro passaggio, l’autorizzazione dell’Onu.
La missione in questione ha come scopo quello di fermare gli sbarchi colpendo gli scafisti intercettando, catturando e quindi distruggendo i barconi dei trafficanti nelle acque e nei porti libici, prima che siano usati per trasportare i migranti. Il piano è stato già spiegato una settimana fa da Federica Mogherini, al consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. Passaggio cruciale perchè per agire nelle acque libiche serve il via libera Onu.
Il modello di missione, come spiega Repubblica, dovrebbe ricalcare quello già usato per le operazioni anti pirateria in Somalia e a guidare il tutto dovrebbe essere un italiano, l’ammiraglio Enrico Credentino:
Il “concetto di gestione di crisi” a cui fa riferimento la missione navale, che dovrebbe chiamarsi Eunavfor Med, è stato approvato dal comitato politico e di sicurezza dell’Ue (Cops) mercoledì scorso a Bruxelles, insieme alla proposta italiana di mettere a disposizione il quartier generale operativo di Roma, e di affidare il comando delle operazioni all’ammiraglio di divisione Enrico Credendino, già al comando, nel 2012, della missione europea Atalanta contro la pirateria al largo del Corno d’Africa.
L’altra questione, quella dove l’accordo appare lontanissimo, è però quella delle quote dei migranti. Con la Gran Bretagna già fuori dall’intesa, ora sono Ungheria e soprattutto Francia a schierarsi contro l’ipotesi di suddividere i profughi un tot a Paese. In Francia il problema è quello dell’estrema destra e Manuel Valls sabato pomeriggio da Mentone ha fatto capire chiaramente che il governo di Parigi non ci sta. Spiega sul Messaggero Francesca Pierantozzi:
la Francia è contraria al principio delle quote. Il presidente François Hollande e il governo di Parigi respingono il piano del presidente della Commissione Jean-Claude Junker. Per mettere le cose in chiaro Valls, d’accordo con Hollande, ha rinunciato sabato alla proiezione del film di Nanni Moretti a Cannes e ha deviato verso Mentone, presa d’assalto dai migranti in arrivo dal sud d’Italia. Accanto al deputato dell’opposizione Eric Ciotti, Valls ha dichiarato di «essere contrario all’instaurazione di quote di migranti» e ha aggiunto che questa idea «non ha mai fatto parte delle proposte francesi».
Più dell’Europa è il fronte interno a preoccupare Valls, che ha cercato di disinnescare sul nascere l’offensiva della destra e dell’estrema destra contro la politica del governo sull’immigrazione. Nicolas Sarkozy non ha aspettato Valls per definire «una follia» il sistema delle quote. «Il presidente Juncker ci propone che un commissario europeo venga a imporci delle quote – ha detto Sarkozy – Col risultato che dovremo accogliere ancora più persone per le quali non abbiamo né denaro, né lavoro». Pronta sull’argomento anche la presidente del Front National Marine Le Pen, che ha definito Valls e Sarkozy «entrambi totalmente sottomessi alla politica europea», si è dichiarata «categoricamente contraria a qualsiasi idea di quota» e ha chiesto alle autorità francesi «di agire con urgenza contro l’ondata migratoria con il ripristino immediato delle frontiere nazionali, riconduzione dei barconi di migranti nei porti di origine, congelamento della politica di asilo».