Migranti Ue: ogni paese una quota. Da Berlino aiuto a Roma

Migranti Ue: quote fisse per paese. Merkel spinge la svolta
Migranti Ue: quote fisse per paese. Merkel spinge la svolta

ROMA – Per l’Unione Europea è giunto il momento di superare le rigidità del Trattato di Dublino, mancano due settimane al vertice del 14 settembre per modificare la regola per cui il rifugiato ha diritto all’accoglienza solo nel paese di approdo in Europa. Significa condividere i rischi dell’emergenza sbarchi, ripartire razionalmente gli afflussi e non lasciare paesi come l’Italia, prima porta d’accesso, a gestire da soli il fenomeno migratorio.

La novità, decisiva, è il cambio di atteggiamento della Germania, che può contribuire a vincere le resistenze di paesi baltici e dell’Est, spalleggiati dalla Gran Bretagna. Da una parte il cancelliere Angela Merkel ha già di fatto archiviato Dublino aprendo all’accoglienza di 800mila siriani a prescindere dal luogo dove sono approdati in Europa.

Dall’altra, a livello comunitario, Frank-Walter Steinmeier e Sigmar Gabriel (popolare il primo, socialdemocratico il secondo), responsabili della politica estera tedesca, hanno rotto ogni indugio spingendo per il cambiamento: “Dobbiamo riformare il regolamento di Dublino immediatamente” è la premessa dell’appello inviato alla Commissione.

Fondamentale sarà il tipo di risposta operativa sul campo per convincere i membri riottosi che una buona gestione delle identificazioni di chi ha effettivamente i requisiti per richiedere il diritto d’asilo, identificare chi ha attraversato illegalmente più frontiere, procedere di conseguenza ai rimpatri (Italia e Francia rimpatria solo un quinto di chi non avrebbe diritto a restare). Si chiamano hot spot, a Catania ce ne è uno importante che sarà monitorato. Serve però una lista precisa (l’Italia ancora non ce l’ha) che stabilisca con certezza in quali paesi si possono rimpatriare con sicurezza i migranti.

L’approccio HOT  SPOT prevede che Ufficio europeo per l’asilo (Easo), Frontex ed Europol diano il loro supporto agli Stati membri per velocizzare le pratiche di identificazione, registrazione e fotosegnalamento dei migranti. Tra gli obiettivi c’è l’individuazione dei profughi che hanno effettivo diritto all’asilo, dai migranti economici. Gli esperti di Easo aiuteranno i Paesi ad esaminare le domande di asilo “il più velocemente possibile”, mentre Frontex aiuterà gli Stati nel coordinamento dei rimpatri di “coloro che non hanno esigenze di protezione internazionale”.

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