Nick Griffin, razzista del Bnp, parteciperà a un dibattito alla Bbc. I limiti della libertà d’espressione

Fino a che punto è lecita la difesa della libertà di espressione? Il tema, etico, prima che politico, si riproporrà con forza in Gran Bretagna la prossima settimana: “Question Time”, il più importante programma di approfondimento politico della Bbc, ospiterà Nick Griffin, il leader del British National Party (BNP), un partito dichiaratamente xenofobo e razzista.

Per chiarezza,  il Bnp ha nel proprio statuto la seguente dichiarazione programmatica: «Il Bnp protegge il carattere nazionale ed etnico del popolo britannico e si oppone a qualsiasi forma di integrazione razziale fra i Britannici e i non europei». Non sembra il miglior biglietto da visita per partecipare a un confronto televisivo, senza contare il rischio che la comparsata in tv possa legittimare posizioni così estremistiche, concedendogli un formidabile megafono mediatico.

nick griffin, leader xenofobo del British National Party
nick griffin, leader xenofobo del British National Party

David Dimbleby, numero uno dei conduttori televisivi non la pensa allo stesso modo: tutti, senza eccezioni, hanno uguale diritto di tribuna e l’opinione pubblica ne asseconda il convincimento. Il 63% dei sudditi di Sua Maestà dice che è dalla parte del giusto, a conferma della secolare tradizione liberal della nazione.

Laburisti e destra moderata sono invece uniti, per una volta, contro l’ex fascista che da tempo ha indossato il doppiopetto. Sono preoccupati dalle qualità oratorie di Griffin, che in 10 anni ha portato un gruppuscolo reazionario a conquistare il 6,2% dei consensi. Si vedrà giovedì sera come andrà a finire: per ora è sicuro che siederà accanto a una baronessa, a una scrittrice e al ministro della Giustizia Jack Straw.

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