Sarkozy: “Essere trattato da fascista o da comunista per me è un onore”

Pubblicato il 27 Aprile 2012 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA

Nicolas Sarkozy (Lapresse)

PARIGI – “Essere trattato da fascista, da comunista, per me è un onore”. Lo ha detto Nicolas Sarkozy. Ma ad avvelenare la campagna elettorale frencese c’è anche l’islam. Il presidente uscente Sarkozy ha denunciato ”l’appello di 700 moschee a votare per Francois Hollande”, mentre il candidato socialista ne smentisce l’esistenza. Tirato direttamente in ballo da Sarkozy, anche il controverso intellettuale musulmano Tariq Ramadan, nipote di Hassan al Banna, fondatore del movimento dei Fratelli musulmani in Egitto, ha assicurato di non aver lanciato alcun appello a votare Hollande. Il presidente del Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm), Mohammed Moussaoui, ha affermato di ”non avere informazioni” a riguardo e ha chiamato ”le moschee e le istituzioni religiose a osservare la neutralità verso i candidati nel rispetto dei principi della laicità”.

”Dopo la polemica sulla carne halal mi esaspera vedere la comunità musulmana ancora una volta bersaglio di manovre politiche – ha detto Abdallah Zekri del Cfcm – Che si smetta di dire che le moschee hanno chiamato a votare per Hollande. Ho incontrato i responsabili religiosi i quali si sono detti contrari a un voto in favore del matrimonio tra omosessuali che viene invece difeso dai socialisti”. Secondo il settimanale Marianne, venerdì scorso, alla vigilia del primo turno delle elezioni presidenziali, durante la preghiera dei musulmani, centinaia di rettori delle moschee di Francia sarebbero stati invitati a chiamare i fedeli a votare Hollande.

All’origine di questa iniziativa ci sarebbe Abderrahmane Dahmane, ex consigliere ”per la Diversità” di Sarkozy, poi passato nel campo di Hollande. Ma il candidato socialista ha smentito l’esistenza dell’appello: ”Non esiste voto musulmano, gay o ebraico”, ha incalzato la sua portavoce, Najat Vallaud-Belkacem, per la quale le derive comunitarie sono il risultato della stigmatizzazione operata dall’Ump, il partito di Sarkozy, verso i musulmani. Diversi giornali rilevano però che nei giorni scorsi il Consiglio democratico dei musulmani di Francia ha lanciato ”un appello popolare per un massiccio voto halal” (in riferimento alla macellazione musulmana della carne, una delle polemiche innescate dal Fronte nazionale in questa campagna) e che alcuni responsabili musulmani hanno raccomandato di ”partecipare in massa” all’elezione presidenziale.

Il rettore della moschea del XVIII arrondissement di Parigi, il quartiere di Montmartre, Mohamed Hamza, ha chiamato i musulmani a votare ”in difesa della loro dignità e contro l’islamofobia”. L’Unione delle Associazioni musulmane ha diffuso sul suo sito internet un appello di un imam a votare per il candidato ”del male minore”. Mentre i militanti del Front des banlieues independantes hanno dato consegne per ”un voto utile”. Sarkozy ha denunciato ieri in tv il presunto ”appello in favore di Francois Hollande lanciato da alcuni rappresentanti religiosi di circa 700 moschee”. Per Franck Riester, segretario nazionale dell’Ump, quest’appello ”è contrario alla laicità” mentre il ministero dell’Interno ha parlato di ”una deriva al limite del clientelismo”.