Ue, Mogherini in stallo. Nomine slittano al 30 agosto

Nomine Ue, Van Rompuy propone Enrico Letta presidente del Consiglio
Nomine Ue, Van Rompuy propone Enrico Letta presidente del Consiglio

BRUXELLES – Nella complessa partita delle nomine Ue, entra Enrico Letta e si indebolisce Federica Mogherini, in una ridda di voci e smentite che fa capire soltanto che al momento si è ancora ben lontani da un accordo. E la decisione sulle nomine slitta al 30 agosto.

Il presidente  del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, al termine del summit concluso senza alcun accordo tra i leader ha spiegato:

“Non siamo ancora al punto di avere una soluzione consensuale su un pacchetto completo di nomine”.

Intanto la difficile limatura sui nomi ha visto una “new entry”, poi smentita. In un primo tempo, infatti, è circolata la voce che van Rompuy avesse proposto all’Italia la presidenza del Consiglio per Enrico Letta, nome su cui nel vertice dei leader del Ppe e tra i 28 è emerso forte consenso.

Durante il pre-summit dei leader del Ppe, van Rompuy ha riferito che “non c’è una maggioranza qualificata a favore della Mogherini” e che

“non c’è consenso su chi possa essere il suo successore alla presidenza del Consiglio. Durante la discussione non sono stati fatti altri nomi oltre a quello della Mogherini”.

Secondo fonti qualificate del Ppe al tavolo del pre-vertice dei popolari dai Paesi baltici e dall’est è stato osservato che Mogherini “non ha abbastanza esperienza”, cosa che viene ripetuta da giorni visto che la Mogherini è spinta da Renzi come Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione. La strada di Mogherini agli Esteri è tutta in salita: ha l’appoggio dei socialisti europei, ma ha contro un fronte di 10-11 Paesi soprattutto dell’Est che rimproverano alla nostra ministra posizioni troppo tenere nei confronti di Putin sulla questione ucraina.

Ad oggi, si sapeva che il candidato forte per la presidenza del Consiglio era la danese Helle Thorning Schmidt. Il nome di Letta è quindi una “consolazione” per l’Italia nella previsione, a questo punto sempre più realistica, che il nostro Paese non ce la faccia a piazzare Mogherini. E infatti le stesse fonti hanno specificato che se l’Italia scegliesse di puntare su Letta come presidente del Consiglio europeo, nel ruolo di ministro degli Esteri ci sarebbe grande consenso sul nome della bulgara Kristalina Georgieva, popolare, attuale commissario europeo per gli aiuti umanitari.

Nel corso del vertice dei leader popolari è stato confermato, riferiscono ancora le fonti, che – dopo l’elezione di Jean Claude Juncker alla presidenza della Commissione europea – la “seconda scelta” fra i tre ‘top job’ europei spetta ai socialisti. Che possono quindi optare tra Alto rappresentante e presidenza del Consiglio. Nel caso in cui l’Italia, forte del risultato elettorale di Renzi e quindi “player” d’eccezione nella partita delle nomine, insistesse per gli Esteri, toccherebbe però di nuovo ai popolari la successione a Van Rompuy. In questo caso, tra le opzioni: la presidente lituana Dalia Grybauskaite, politicamente indipendente ma vicina alla famiglia popolare, ed il premier polacco, Donald Tusk. “L’Italia chiede soltanto rispetto, non una posizione o un’altra”. Lo ha detto Matteo Renzi arrivando al Vertice Ue. “Chiediamo il rispetto che spetta a tutti i paesi e ad uno fondatore della Ue”, ha ribadito. La trattativa sulle nomine Ue promette di essere ancora lunga.

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