BERLINO – Flessibilità sui debiti? Non ci provate e non ci sperate, parola del consigliori di Angela Merkel. La corrispondenza da Berlino di Andrea Tarquini per Repubblica è raggelante, non solo per i sogni di Matteo Renzi ma anche per le illusioni che Repubblica ha contribuito ad alimentare nei giorni di Ferragsto.
Norbert Barthle, responsabile della politica di bilancio dell’eurozona per la Cdu di Angela Merkel e “a lei vicinissimo come pochi altri”, intervistato da Andrea Tarquini, ha detto:
“Vedo con molte riserve la proposta di Renzi per un patto di flessibilità. Non è ammissibile annacquare adesso il Patto di stabilità, è a rischio la fiducia nell’euro. Andiamo verso un autunno di duro confronto politico, spero che la cancelliera abbia la forza di imporre la sua linea”.
La richiesta di Matteo Renzi di “flessibilità” nella applicazione del Fiscal Compact è vista da Norbert Barthle
“con molte riserve. La crisi di fiducia nell’euro è superata, ma la crisi dei debiti sovrani che l’ha scatenata è ben lontana dalla fine. Al contrario. Ecco il motivo delle nostre forti riserve. Un’ulteriore flessibilità porterebbe ad ammorbidire e ad annacquare i criteri di stabilità concordati tra tutti i membri dell’eurozona. E in Francia come in Italia occorre che si arrivi alla consapevolezza di questa realtà”.
Andrea Tarquini è impertinente e insiste: cosa rispondete a Renzi?
“Che un ulteriore ammorbidimento dei criteri di stabilità sarebbe controproducente. Non possiamo permetterci di abbassare il livello degli sforzi per più stabilità e più crescita, e soprattutto urge ridurre nel modo più veloce possibile il livello di debito degli Stati più indebitati dell’eurozona”.
Renzi insiste: i negoziati sono già in corso, e con la sua proposta l’Italia risparmierebbe 4 o 5 miliardi, quindi meno debito, perché non vi piace?
“Renzi fa calcoli errati: vuole usare debiti nuovi per lottare contro i debiti vecchi. Mira a più margine di manovra per l’indebitamento: va nella direzione sbagliata. Due anni fa la Francia ha ottenuto un rinvio in cambio della promessa di varare le necessarie riforme. Non le ha varate. Renzi guarda alla via francese, la via sbagliata. Francia e Italia devono ridurre il debito. Maastricht è ancora valido, sebbene quasi tutti lo sforino, anche la Germania. Ma compiamo ogni sforzo per ridurre, ci aspettiamo lo stesso impegno dai partner”.
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