Papa: “Occidente migliore del comunismo”

Nel suo discorso, il Papa ha definito il muro una «frontiera di morte, che per tanti anni aveva diviso la nostra patria e aveva separato a forza uomini, famiglie, vicini e amici»; con commozione ha ricordato gli eventi di quel giorno di venti anni fa, in cui molti videro «gli albori inaspettati della libertà, dopo una lunga e sofferta notte di violenza ed oppressione per un sistema totalitario che, alla fin fine, conduceva in un nichilismo, in uno svuotamento delle anime»

benedetto xviL’Occidente si è dimostrato di gran lunga migliore e più umanitario del comunismo e sbaglia chi pensa il contrario: parola di Benedetto XVI, che legge nella storia degli ultimi sessanta anni della propria patria la dimostrazione della superiorità dei valori occidentali improntati alla fede e al rispetto della dignità umana.

Più volte Ratzinger ha condannato i sistemi comunisti dell’Est europeo. Stasera ha usato toni particolarmente duri e definitivi, prendendo la parola al termine di un concerto offerto in suo onore, sotto le volte michelangiolesche della Cappella Sistina, dal presidente tedesco Horst Kohler.

Le note dell’Oratorio di Natale di Bach hanno festeggiato un duplice, importante, anniversario per i tedeschi: i 60 anni della Fondazione della Repubblica Federale di Germania, con la firma della legge fondamentale il 23 maggio 1949, e il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, il 9 novembre 1989.

Nel suo discorso, il Papa ha definito il muro una «frontiera di morte, che per tanti anni aveva diviso la nostra patria e aveva separato a forza uomini, famiglie, vicini e amici». Con commozione ha ricordato gli eventi di quel giorno di venti anni fa, in cui molti videro «gli albori inaspettati della libertà, dopo una lunga e sofferta notte di violenza ed oppressione per un sistema totalitario che, alla fin fine, conduceva in un nichilismo, in uno svuotamento delle anime».

«Nella dittatura comunista – ha incalzato – non vi era azione alcuna che sarebbe stata ritenuta male in sè e sempre immorale. Ciò che serviva agli obiettivi del partito era buono, per quanto disumano poteva pur essere». «Oggi, qualcuno si domanda se l’ordine sociale occidentale sia tanto migliore e più umanitario. La storia della Repubblica Federale di Germania, di fatto, ne è la prova», ha chiosato, tra gli applausi dei presenti, il pontefice.

Grazie sopratutto alla sua Costituzione che «ha contribuito in modo essenziale allo sviluppo pacifico della Germania nei sei decenni trascorsi». «Perchè essa – ha spiegato Ratzinger esorta gli uomini a dare la priorità, in responsabilità davanti a Dio Creatore, alla dignità umana, a rispettare il matrimonio e la famiglia quali fondamento di ogni società, nonchè ad avere riguardo e profondo rispetto per quanto è sacro agli altri».

«Cari miei amici, guardando la storia della nostra Patria negli ultimi sessant’anni, abbiamo – ha concluso – motivo di ringraziare Dio con tutta l’anima.»

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