Germania, boom dei Pirati alle elezioni di Berlino. E ora?

BERLINO – Il partito dei Pirati è ormai una realtà della politica tedesca. Con il recente successo alle elezioni di Berlino, il partito dei pirati è definitivamente entrato nelle sale nobili del potere. Quasi il 9% dei berlinesi che si sono recati alle urne per le elezioni del parlamento della città-stato hanno optato per i giovani corsari della politica.

I dati non erano forse del tutto inaspettati, ma non hanno comunque mancato di stupire e far riflettere l’establishment mediatico-politico. Perfino l’imperturbabile Angela Merkel ha affermato candidamente che nella riunione della Cdu, il partito di governo, all’indomani delle elezioni berlinesi si era parlato anche dei Pirati e del loro strepitoso successo.

Dopo essersi a lungo interessati a questo fenomeno, i giornali tedeschi si chiedono ormai qual è il futuro dei pirati e in quale modo questi potranno cambiare il panorama politico tedesco. Il settimanale Spiegel compara la loro irruzione sulla scena alla fondazione del partito dei Verdi negli anni 80 – un atto di nascita politica che ha modificato radicalmente la vita pubblica in Germania.

In questi ultimi mesi i pirati hanno saputo intercettare il voto dei giovani e di un elettorato stanco della rigidità e del formalismo della classe dirigente. Con le loro facce da ragazzi, con le maniere spicciole, con le campagne originali, i membri del nuovo partito hanno saputo catturare l’attenzione, dopodiché anche i voti. Dopo aver ottenuto la visibilità, oggi hanno ottenuto anche una fetta di potere.

Adesso si dovrà capire come il partito evolverà, una questione non da poco per il futuro non solo di Berlino, ma anche del resto del paese. I pirati sono stati fin dalle loro origini un partito «monotematico». Nati e cresciuti intorno alle campagne sulla libertà di Internet, devono oggi decidere cosa diventare: restare fedeli alla loro «missione» originaria, la libertà della Rete, o diventare un partito nel senso più tradizionale, sviluppare una piattaforma economica e sociale?

Per adesso, i risultati sono stati poco coerenti. Gira su Internet un video di uno dei rappresentanti del partito di Berlino, intervistato in tv. Al presentatore che gli chiede di quantificare debito della città-stato, il ragazzo, le mani in tasca, riesce solo a rispondere «diversi milioni di euro». Ad un signore del pubblico che li rimprovera di non avere una visione economica per il futuro della città, lo stesso giovane rappresentante risponde che effettivamente no, non ce l’hanno, perché non l’hanno elaborata.

Solo adesso che i pirati hanno terminato, con successo, il loro arrembaggio, si vedrà quale sarà il futuro di questo partito. All’interno delle loro fila sta già nascendo il dibattito tra i Kernis – per un partito centrato sulla battaglia della libertà della Rete – ed i Vollis. Come andrà a finire sarà importante, forse, anche per il resto della Germania.

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