ROMA – Patrizia Toia, 64 anni, “teodem”, ovvero l’ala del Pd cattolica e conservatrice, autrice di manifesti contro le unioni gay: è stata scelta come capodelegazione Pd all’Europarlamento. Una scelta di rappresentanza che non ha mancato di sollevare alcune critiche interne, tra i democratici, anche se alla fine il partito si è compattato su questa scelta.
L’Italia non ha una legislazione sulle unioni gay né una specificità penale contro l’omofobia: per questo la scelta di una europarlamentare “antigay” a capo delegazione ha suscitato perplessità.
“Non è una buona notizia per il movimento lgbt e per i diritti civili. La nostra infatti si è sempre opposta sia in Italia che in Europa a qualsiasi provvedimento a favore delle persone lgbt inseguendo il familismo ultratradizionalista di origine Teodem”, spiega Franco Grillini, leader di Movimento Gay Italiani ed ex deputato Ds. “Il gruppo Pd al Parlamento Europeo è il più numeroso dopo quello di Angela Merkel ma appartiene in teoria al Pse che dovrebbe essere laico e socialista. E’ davvero bizzarro che un personaggio cattolico integralista che sarebbe persino troppo a destra anche per buona parte del Ppe sia designato a capo del principale partito del socialismo europeo. Evidentemente la coerenza non sta più di casa nemmeno”.
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