Polonia antisemita: l’ebreo è visto con sospetto, anche in politica

Pubblicato il 21 Dicembre 2009 - 14:03 OLTRE 6 MESI FA

Il primo ministro polacco Tadeusz Mazowiecki

Dopo il furto della targa che era all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia si è tornato a parlare di antisemitismo. Il dibattito su questo argomento è in auge nel Paese polacco da alcuni decenni ed è affrontato su due livelli: uno politico e uno più “sociologico”.

Lo scorso anno il fanatismo antisemita si è manifestato ad esempio con graffiti anonimi che hanno sporcato monumenti ebraici.

Dal punto di vista politico, è sempre attuale la discussione sul ruolo degli ebrei per quanto riguarda incarichi istituzionali: ad esempio qualche tempo fa circolarono alcune voci che annunciavano l’origine ebraica del primo ministro Tadeusz Mazowiecki. Mazowiecki è invece un noto cattolico, ma le voci sono bastate a dipingerlo come un leader “sospetto” agli occhi dell’opinione pubblica.

Un altro dibattito in voga sta interessando i maggiori intellettuali polacchi, che si domandano se le persone di origine ebraica che ricoprono incarichi pubblici debbano rendere nota la propria provenienza.

La questione è curiosa, visto che la Polonia non è un Paese ad alta densità di ebrei: su 38 milioni di abitanti, gli ebrei sono circa 10 mila. Molti di meno, ad esempio, rispetto a quelli presenti nella vicina Russia, dove esistono diversi gruppi di ispirazione antisemita.

Ma in Polonia gli ebrei sono un gruppo così esiguo che è difficile immaginare un motivo che giustifichi tutto questo rancore antisemita: una delle ipotesi è che l’impulso abbia origine storiche nel periodo nazista, quando la maggior parte degli ebrei del mondo viveva in Polonia. Per alcuni polacchi la parola “ebreo” evoca periodi di difficile congiuntura economica.

Entrambe le formazioni politiche egemoni affrontano, in modi diversi, la questione ebraica: Lech Walesa, il probabile candidato alla presidenza del centro-destra, ha deplorato più volte che i politici con discendenza ebraica siano costretti a nascondere le loro origini. I membri della coalizione di centro-sinistra, invece, affermano ripetutamente che un gruppo pluralista che intreccia molte tradizioni servirebbe ad evitare l’aumento del nazionalismo nel Paese.