Polonia, eccidio di Katyn: i russi restituiscono i documenti

Soddisfazione ma anche scetticismo in Polonia per la consegna da parte delle autorità russe di un’altra parte dei documenti relativi all’eccidio di Katyn, dove oltre 20.000 ufficiali polacchi furono trucidati su ordine di Stalin nella primavera del 1940.

Secondo l’ex ministro degli Esteri Adam Rotfeld, presidente della commissione russo-polacca per i contenziosi storici, si tratta di un fatto positivo che testimonia come il presidente Dimitr Medvedev abbia mantenuto l’impegno a togliere la segretezza su questi documenti.

Per lo storico Tomasz Nalecz, consigliere del presidente polacco Bronislaw Komorowski, il gesto conferma ”la volontà dei russi di continuare la collaborazione”. Viceversa, il professore Wlodzimierz Marciniakche fa parte della stessa commissione di Rotfeld, ritiene che la consegna dei documenti sia frutto di ”gioco politico” e che Mosca voglia così  per calcolo ”riscaldare” i rapporti con Varsavia.

Martedì 21 settembre  la procura russa aveva chiesto l’estradizione dalla Polonia del leader ceceno in esilio Ahmed Zakaiev. ça Polonia ha criticato, parlando di omissioni, l’indagine condotta dai russi sulla sciagura aerea del 10 aprile scorso a Smolensk, costata la vita al presidente polacco Lech Kaczynski e altre 95 persone mentre si stavano recando proprio a Katyn per il settantesimo anniversario della strage.

Varsavia ha chiesto la restituzione dei resti del Tu154 raccolti all’aeroporto di Smolensk dopo la sciagura, argomentando che non sono bene custoditi.

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