Procreazione assistita negata: associazione Coscioni ricorre alla Cedu

STRASBURGO, 19 OTT – L’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, insieme con le associazioni Amica Cicogna, Cerco un bimbo, L’altra cicogna, e con l’appoggio di 57 parlamentari e 3 europarlamentari ha presentato istanza alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per intervenire a sostegno di una coppia italiana portatrice di fibrosi cistica. Coppia alla quale, in virtù della legge 40/04, è precluso l’accesso alla fecondazione assistita, richiesta per effettuare diagnosi clinica sull’embrione. Lo comunica Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, evidenziando che i “tribunali italiani in questi anni hanno risolto singoli casi di coppie fertili, affette da patologie genetiche, che chiedevano l’accesso alla fecondazione assistita per poter effettuare una diagnosi pre-impianto”.

Tuttavia, aggiunge Gallo, “la portata delle decisioni dei tribunali non è generale e quindi non estendibile a tutti i casi, come questo in questione dei coniugi Costa e Pavan, il cui ricorso è stato accettato per presunta violazione dell’articolo 8 (rispetto della vita privata e familiare e non ingerenza in tale diritto dell’autorità pubblica) e dell’articolo 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione europea sui diritti dell’uomo ed è stato notificato al Governo Italiano”.

“Riteniamo – conclude il segretario dell’associazione – che giudizi o pregiudizi di stampo religioso o impostati su un’etica della sacralità della vita e non della libera scelta non debbano influire in maniera unilaterale nel giudizio di una Corte che nasce proprio per tutelare i diritti individuali fondamentali di tutti”.

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