Germania: “Oggi arriveranno 10mila profughi”

VIENNA – L’Ungheria nella notte mette a disposizione degli autobus per i migranti partiti a piedi da Budapest permettendo così di raggiungere più rapidamente il confine con l’Austria e la Germania e quest’ultimo paese fa sapere di aspettarsi almeno 10mila profughi solo nella giornata di oggi (molti, dopo aver infatti raggiunto l’Austria, proseguiranno verso la Germania).

Nella notte l’Ungheria, dopo aver parlato con le autorità di Vienna e con quelle di Berlino che si sono dette pronte ad accogliere i profughi, e dopo aver proclamato lo stato d’emergenza (in Parlamento non è però passata la linea dura che prevedeva lo schieramento dell’esercito lungo il confine) ha predisposto cento pullman e ha offerto il trasporto per i migranti in marcia a piedi, che in tarda serata avevano raggiunto il 27esimo chilometro dell’autostrada per Vienna.

Altri sono stati presi alla stazione Keleti a Budapest. Il primo autobus è arrivato sul confine austriaco a Hegyeshalom verso le 3.20 di notte. Sotto una pioggia battente, i migranti hanno cominciato a traversare la frontiera a piedi, dove sono attesi dai volontari della Croce Rossa di Vienna. Questi ultimi sono pronti ad accoglierli nel campo di Nickelsdorf da cui poi proseguiranno in treno verso Vienna.

Dagli autobus dovrebbero scendere fino a 1.500 migranti, molti provenienti dalla Siria. A Hegyeshalom saranno a 50 km da Vienna e a 200 da Passau, prima cittadina tedesca. Secondo la polizia austriaca, sono in tutto almeno 2500 – 3000 i profughi che dall’alba stanno varcando il confine.

Solo la Germania stima però di accoglierne oggi fino a 10mila profughi provenienti dall’Ungheria attraverso l’Austria.  Lo ha detto il portavoce della polizia tedesca Stefan Sonntag citato dal Guardian. “Non abbiamo ancora dati certi, ma ci aspettiamo tra i 5mila e 10mila rifugiati nella giornata di oggi”, ha spiegato.

“Mi sento a casa… Questa è una grande terra: bella gente, bel governo”: sono queste le parole di Ayaz Morad, uno dei primi migranti arrivati in Austria. Ad attenderli cibo e bevande calde servite in bicchieri di plastica da una cucina all’aperto, e poliziotti che hanno spiegato loro cosa fare. Dopo l’arrivo, tutti sono stati accompagnati nelle strutture di accoglienza allestite con file di brandine verdi, dove è stato servito altro cibo. Un altro migrante, un siriano di nome Mohammad, ha detto di essere contento di aver lasciato il suo Paese, ma ha sconsigliato i suoi concittadini di passare per l’Ungheria perché lì – ha sottolineato – c’è una “brutta” situazione.

La polizia austriaca ha denunciato che gli ungheresi stanno di fatto costringendo i rifugiati a passare il confine sotto la pioggia. “Al momento il nostro più grande problema è che gli ungheresi dopo aver chiesto autorizzazione a Budapest si sono rifiutati di consentire ai nostri autobus di entrare nel loro territorio per far salire a bordo i profughi”, ha dichiarato Hans Peter Doskozil, capo della polizia della provincia austriaca del Burgenland.

L’Ungheria fa sapere tramite il sottosegretario agli Interni che durante la scorsa notte circa 4.500 profughi sono stati trasportati sul confine austriaco con mezzi pubblici. In questo modo, ha aggiunto, è stata resa possibile la ripresa del normale traffico ferroviario alla stazione di Keleti, la principale di Budapest, presa d’assalto nei giorni scorsi dai migranti.

Il ministro degli esteri ungherese Peter Szijarto, all’arrivo per la seconda giornata del Consiglio informale esteri a Lussemburgo, ha voluto scaricare sulla Germania le responsabilità della situazione, anche se non esplicitamente. Szijarto ha spiegato che quello che succede in Ungheria avviene “per due motivi: il fallimento della politica europea e le irresponsabili dichiarazioni di alcuni politici”. Szijarto ha spiegato che il suo paese ha mandato i bus perché i migranti “camminavano sulle principali autostrade e ferrovie, creando una situazione pericolosa”.

Il ministro ha ribadito che “l’Ungheria rispetta i regolamenti di Schengen e Frontex” e ricorda che “per il regolamento di Dublino i richiedenti di asilo devono restare nel paese di prima registrazione”. Ha ricordato che a Budapest il parlamento ha introdotto il reato di danneggiamento del ‘muro’ alla frontiera e istituito “centri di transito e registrazione dei richiedenti asilo, dove si possono presentare le domande che vengono evase in otto giorni al massimo”.

Szijarto ha affermato che il suo paese ha “registrato tutti i migranti” in transito, precisando che essi “sono diventati aggressivi ed hanno rifiutato di farsi prendere le impronte digitali e farsi fotografare dopo certe dichiarazioni”.

“Tutti abbiamo sentito le dichiarazioni che promettevano accoglienza e registrazione in un paese a prescindere dal modo in cui sarebbe stato raggiunto. Se questo tipo di dichiarazioni viene male interpretato dai migranti o dai trafficanti, ecco cosa succede” ha concluso. Alle sue parole sono seguite quelle del portavoce del governo Zoltan Kovacs che ha spiegato che dalla stazione di Keleti “non partiranno altri autobus per trasportare profughi sul confine austriaco”. La misura – ha aggiunto – è stata unica ed eccezionale, resa possibile da una concertazione fra il premier Viktor Orban e il cancelliere austriaco Werner Faymann”.

MERKEL: NON C’E’ LIMITE ALLE RICHIESTE DI ASILO – Mentre i migranti partiti dall’Ungheria raggiungono l’Austria e poi la Germania, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha spiegato in un’intervista che “il diritto all’asilo politico non ha un limite per quanto riguarda il numero di richiedenti” in Germania.

“In quanto paese forte, economicamente sano abbiamo la forza di fare quanto è necessario”, ha aggiunto. La Germania, ha proseguito Merkel, si assicurerà che ogni richiedente asilo abbia una udienza equa. Tuttavia, la cancelliera tedesca ha ribadito la posizione del suo governo, secondo cui i migranti che non hanno una possibilità realistica di ottenere il permesso di restare nel Paese verranno rimandati indietro nei loro Paesi di origine.

Le immagini dei primi migranti che raggiungono l’Austria a bordo dei bus (foto Ap):

 

Le foto della marcia dall’Ungheria pubblicate da Epa/Ansa:

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