BRUXELLES – Dopo la Francia anche la Spagna dice no alle quote di profughi: e l’accordo dell’Unione Europea salta. Per Madrid la Commissione Europea”deve rivedere la sua proposta” di stabilire quote obbligatorie per la redistribuzione di rifugiati. “Lo sforzo di solidarietà deve essere proporzionato, giusto e realista, cosa che la proposta della Commissione non è”, ha detto il ministro degli esteri spagnolo, José Manuel Garcia-Margallo.
Una frenata che segue quella della Francia. Nel fine settimana era stato il premier Manuela Valls a dire no alle quote, precisando che la decisione era stata presa con il presidente Francois Hollande. Del resto le questioni migratorie sono al centro di polemiche e strumentalizzazioni di politica interna. Non solo il Front National di Marine Le Pen, ma anche la destra UMP guidata da Nicolas Sarkozy trarrebbero vantaggi dall’instaurazione delle quote di Bruxelles che l’ex capo dello stato ha già definito “una follia”.
Le parole di Valls arrivano dopo che il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, una settimana fa aveva definito “normale” la “ripartizione dei migranti fra i diversi paesi dell’Unione europea”. Premier e presidente francese hanno voluto chiarire che Parigi non la pensa così. E Madrid pare proprio seguirla.