Putin ci taglia il gas. La Russia torna a mettere pressione all’Europa attraverso il gas. Gazprom ha comunicato l’interruzione completa delle forniture da Nord Stream per tre giorni, dal 31 agosto al 2 settembre.
Putin ci taglia il gas
Ufficialmente, ancora una volta, per questioni tecniche, legate alla “manutenzione”, ma si tratta dell’ultimo di una lunga serie di stop che hanno messo in grande difficoltà i Paesi Ue.
Di fatto, un ricatto energetico brandito da Mosca come rappresaglia agli sponsor di Kiev e alle sanzioni.
Gazprom annuncia stop 3 giorni forniture Nord Stream
Non a caso dopo la nuova stretta dei russi il prezzo del gas ha toccato un nuovo record ad Amsterdam, schizzando ad un massimo di 262,78 euro al megawattora (+9,04%) per poi chiudere a 244,55. Un andamento che lascia presagire, alla riapertura dei mercati lunedì, nuovi rialzi.
Il prezzo di chiusura si è poi assestato a 244,55 euro, dopo aver battuto un ultimo prezzo di 257,4 euro (+6,8%). Un andamento che lascia presagire, alla riapertura dei mercati lunedì, nuovi rialzi per l’indice di riferimento del prezzo del gas europeo.
Gazprom adduce motivi tecnici per lo stop alla fornitura
Lo stop alle forniture dal gasdotto che passa dalla Germania, annunciato da Gazprom in una nota, è stato motivato con la necessità di “riparare l’unica unità di compressione rimasta in funzione”.
Al “completamento dei lavori e in assenza di malfunzionamenti tecnici dell’unità – ha aggiunto il colosso energetico russo – le forniture di gas verranno riprese al volume di 33 milioni di metri cubi al giorno”.
Che si tratti di un effettivo problema tecnico oppure di una nuova rappresaglia politica, con quest’ennesima mossa a sorpresa Putin si è ripreso ancora una volta il centro della scena. Di fatto rivendicando di aver ancora lui il coltello dalla parte del manico nella contesa con l’Occidente sull’Ucraina.