Quote rosa in Svezia. Le donne ne chiedono l’abolizione

Le quote rosa possono essere dannose per la realizzazione dei diritti delle donne anziché imporli o favorirli. Perché in alcuni rami accademici per professioni di grande impegno, in cui le donne qualificate sono più numerose degli uomini, a cominciare da Medicina e Psicologia, imporre una parità numerica 50 e 50 di fatto discrimina le donne brave e decise ma respinte perché in eccesso di numero rispetto alla parità assoluta o quasi richiesta dalla legge.

È quel che sta succedendo nel Paese ritenuto tra gli Stati assolutamente all’avanguardia nella realizzazione delle pari opportunità: la civile, modernissima Svezia. Nel grande regno del nord, le leggi sulla pari opportunità sono, dal 2003, particolarmente rigide. E adesso sono le donne a dire basta e a chiedere la loro abrogazione o sostanziale rettifica.

Le autorità accademiche e, quel che ancor più conta, il ministro dell’Istruzione superiore Tobias Krantz, si sono lasciati convincere.

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