BRUXELLES – Renzi-Merkel, nuovo faccia a faccia: intesa vicina su flessibilità e nomine Ue. L’accordo sulla flessibilità nell’interpretazione del Patto di Stabilità europeo sarebbe a un passo, dopo la tensione registrata ieri tra Matteo Renzi e il cancelliere tedesco Angela Merkel. I due leader si sono visti faccia a faccia ieri sera a Ypres (dove si commemorava la città martire della Grande Guerra) e nella mattinata di oggi prima del vertice a Bruxelles: gli incontri sono serviti a ristabilire il giusto clima per portare a casa l’intesa prima di procedere alla definizione delle nomine per Commissione Europea e Eurogruppo.
La parola chiave è appunto flessibilità: il documento che fissa l’Agenda della nuova Commissione preparata dal presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy è stata “limata” come chiedeva il presidente del Consiglio italiano. “Fare il miglior uso della flessibilità” già contenuta nelle regole esistenti del Patto di Stabilità e crescita si legge: è la stessa formula utilizzata nel documento che illustra le conclusioni del vertice Ue.
L’Italia accetterà quindi l’indicazione tedesca del popolare Jean Claude Juncker alla guida della Commissione spuntando maggiori spazi di manovra per gli investimenti sulla crescita a partire dallo scorporo dai vincoli del Patto di Stabilità della quota nazionale di cofinanziamento dei fondi Ue. “Abbiamo ottenuto quanto volevamo: ampi spazi di manovra sul fronte della flessibilità con l’impegno a tenere conto delle riforme strutturali e la possibilità di sviluppare strumenti finanziari per progetti di investimenti nel lungo periodo”. Così ha spiegato la situazione Sandro Gozi, responsabile delle politiche Ue.
Quanto alle nomine, l’Italia chiede un suo rappresentante quale ministro degli Esteri Ue (Federica Mogherini), non ci sono altre opzioni che pure erano state ventilate. Restano intatte tutte le perplessità del leader britannico James Cameron sul nome di Jean Claude Juncker.
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