Russia, Cremlino ordina: 'Il partito di Putin al 65%'

MOSCA – Il 65% dei consensi, meglio del risultato del 2007 (64,3%): e' il traguardo elettorale di Russia Unita imposto dal Cremlino agli amministratori regionali per il voto legislativo del 4 dicembre prossimo, sostiene il quotidiano Vedomosti citando piu' fonti anonime vicine alla presidenza e alle amministrazioni regionali.

Il partito, che e' guidato dal premier Vladimir Putin ma che avra' il presidente Dmitri Medvedev come capolista, ha negato.

''Abbiamo rinunciato da tempo alla pratica di fissare tali obiettivi. Non e' la cifra che conta ma la fiducia degli elettori'', ha spiegato Serghiei Neverov, capo dello stato maggiore elettorale di Russia Unita sul sito ufficiale del partito.

Ma le fonti descrivono in coro una situazione ben diversa, con addirittura una suddivisione del Paese in tre aree e relativo risultato da raggiungere: un minimo del 50% nelle zone ritenute ''deboli'' (tra cui San Pietroburgo), una percentuale tra il 55% e il 60% nelle aree considerate medie, e oltre il 65% in quelle ''forti'', come Mosca, il Caucaso e le regioni del Volga.

Secondo due fonti del Comune della capitale, i prefetti di Mosca avrebbero ricevuto dal Cremlino l'ordine di garantire a Russia Unita almeno il 65%, pena il rischio di licenziamento. Il presidente della Baschiria (Urali) Rustam Khamitov, invece, avrebbe convocato una riunione all'inizio di ottobre pretendendo dalle amministrazioni municipali un risultato non inferiore a quello del suo predecessore (83%). E avrebbe gia' licenziato un sindaco per il deludente bottino elettorale nelle ultime votazioni locali.

In Russia e' una prassi del potere quella di pianificare a tavolino i risultati delle elezioni, fissando risultati in ciascuna regione e mobilitando poi le cosiddette risorse amministrative, ossia tutte le leve – politiche ed economiche – di cui dispone nel territorio.

Intanto il partito di Putin ha preparato gli slogan per la campagna elettorale, con un mix di ''parole d'ordine'' usate dal premier e dal presidente: dalla modernizzazione alla lotta alla corruzione, dagli aumenti di pensioni e stipendi all'Unione euroasiatica, dalla pace interconfessionale al rafforzamento del sistema giudiziario.

''E' la ripetizione di vecchi mantra'',spiega a Vedomosti un esperto, dicendosi scettico sulla loro efficacia per rianimare un partito dato in calo da tutti i sondaggi. Tanto che il tabloid Moskovski Komsomolets non esclude che Putin possa autocandidarsi per andare oltre l'elettorato di Russia Unita.

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