MOSCA – Vladimir Putin apre ai gay alle Olimpiadi Invernali di Sochi. Ma “lasciate in pace i bambini. “Qui è proibita solo la propaganda omosessuale, non l’omosessualità come in alcuni stati degli Usa”. Il presidente russo lo ha detto nel corso di un incontro con 25mila volontari a Krasnaya Poliana, la base delle competizioni sciistiche sul Mar Nero. Dopo le polemiche suscitate per la deriva omofobica che sta prendendo la Russia, Putin ha provato a fare una mezza marcia indietro, a suo modo.
Gli atleti omosessuali “possono stare calmi e tranquilli”, ha assicurato, perché in Russia
“non c’è un divieto per le relazioni sessuali non tradizionali, come avviene in alcuni Stati degli Usa, ma è proibita la propaganda gay tra i minori e la pedofilia. Noi non proibiamo niente, non arrestiamo nessuno, non è prevista la responsabilità penale per i rapporti sessuali, a differenza di altri Paesi”, ha osservato Putin, ricordando in particolare che ”le relazioni gay sono punite in alcuni Stati degli Usa”, dove una dozzina di Stati ha conservato, almeno sulla carta, le leggi anti sodomia a 10 anni dalla loro abolizione da parte della Corte Suprema, nel 2003. In Russia, ha garantito, ”potete stare calmi e tranquilli, ma lasciate stare i bambini”.
Il leader del Cremlino è stato trascinato sul terreno gay da una volontaria russa, che gli aveva chiesto come mai il Paese ha una legge che vieta la propaganda gay quando il colore delle uniformi dei volontari ha le sfumature dell’arcobaleno, simbolo della comunità Lgbt. ”Non ho disegnato io le uniformi”, si e’ schermito Putin, prima di precisare la filosofia del controverso provvedimento.
Putin ha poi ricordato che in alcuni Paesi si discute anche della possibile legalizzazione della pedofilia, a livello parlamentare: ”Non immischiamoci con questi Paesi invano. Non c’è nulla di segreto, basta guardare internet e lo scoprirete subito. E con ciò? Dobbiamo seguirli come cuccioli verso conseguenze sconosciute? Noi abbiamo la nostra tradizione, la nostra cultura, noi rispettiamo tutti i nostri partner e chiediamo loro pari rispetto”.
Tra i volontari anche una cinese paralizzata dall’emozione di trovarsi davanti a Putin, che alla fine dell’incontro le ha dato una pizzicata sul braccio per farle constatare che il suo non era un sogno: è stata lei a chiedergli in quale competizione olimpica gli sarebbe piaciuto gareggiare, sentendosi rispondere il judo, disciplina in cui Vladimir Vladimirovich è cintura nera. Il presidente ha poi indicato a quali competizioni gli piacerebbe assistere: hockey, pattinaggio artistico e sci, compreso quello di fondo e il biathlon.