Sanzioni Ue alla Russia, Orban salva Kirill. Il sesto pacchetto delle sanzioni anti-russe, che include l’embargo graduale al petrolio in arrivo via mare in Europa con deroghe per il greggio trasportato via oleodotti, è stato adottato dalla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri.
Sanzioni Ue alla Russia, Orban salva Kirill
Alla fine, il nome del patriarca Kirill è stato espunto dalla lista nera del sesto pacchetto delle sanzioni Ue. Era il nome sul quale l’Ungheria di Orban aveva posto il veto, replicando il successo con cui era riuscito ad escludere le sanzioni sul petrolio trasportato via terra attraverso l’oleodotto che passa per il paese magiaro.
Il doppio ricatto di Orban – che sembra giocare sempre più a viso aperto di sponda con il Cremlino – potrebbe non restare senza conseguenze. A partire di una riforma che superi la paralisi e l’inazione. Quella che prevede un voto di maggioranza e la rinuncia all’unanimità per le decisioni della Ue. Solo così si potrà evitare l’impasse dei ricatti e dei veti incrociati. Nel frattempo, i 7 miliardi del Pnrr destinati a Budapest restano congelati se Orban non cambia registro nella crociata anti-Lgbt e non ritira le norme più discriminatorie.
“La Russia s’è presa il 20% dell’Ucraina”
La Russia occupa attualmente circa il 20% del territorio ucraino, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky durante un discorso in collegamento video al Parlamento lussemburghese. Lo riporta l’agenzia Unian. Zelensky ha aggiunto che 2.603 insediamenti devono essere liberati dalle forze russe.
“L’esercito russo ha già distrutto quasi l’intero Donbass ucraino ed è pronto a continuare a uccidere. Il Donbass era uno dei centri industriali più potenti d’Europa: è semplicemente devastato. Guardiamo Mariupol. C’era mezzo milione di persone e adesso non sappiamo esattamente quanti cittadini siano stati uccisi dagli occupanti. Almeno decine di migliaia in meno di 100 giorni”, ha detto il presidente, sottolineando che gli ucraini vogliono rimanere indipendenti.