Il retroscena del vertice: Sarkozy alza la voce contro Berlusconi per gli attacchi di Giornale e Panorama

ROMA – Al martedì nero di Silvio Berlusconi che lo ha visto almeno in apparenza soccombente di fronte al colonialismo di Nicolas Sarkozy, si è aggiunta l’umiliazione di un richiamo, forte e deciso, da parte dello stesso Sarkozy che in Francia è abituato a far licenziare i direttori dei giornali che gli danno fastidio.

Infatti il presidente francese si sarebbe lamentato e avrebbe alzato la voce contro Silvio Berlusconi per le continue critiche dei quotidiani in appoggio al Presidente del Consiglio, ovvero Il Giornale e Libero, oltre alla copertina di Panorama. Critiche dovute alla gestione francese della questione immigrati.

Tutti ricordano che Sarkozy fece licenziare dall’editore (suo grande amico e fornitore d’armi) il direttore del settimanale Paris-Match colpevole di aver pubblicato in copertina la foto dell’ex moglie Cecilia sotto braccio all’amante. Molti in Italia sono anche convinti che sulla rimozione di Mario Giordano da Il Giornale ai tempi del G8 dell’Aquila abbia influito la protesta di Sarkozy dopo che Il Giornale, ufficialmente di proprietà del fratello di Berlusconi, Paolo, si era ingaggiato in una polemica con Carla Bruni.

Lo scambio di battute sarebbe avvenuto dopo il vertice Italia-Francia per la situazione libica. Secondo un retroscena di Maurizio Caprara sul Corriere della Sera al presidente francese sarà stato difficile spiegare che il premier non è l’editore, visto che il Giornale è del fratello, Libero appartiene a una cooperativa editoriale e Panorama è edito dalla Mondadori della figlia Marina:

Il presidente francese si sarebbe presentato urlando, arrabbiato per la copertina del 31 marzo di Panorama. In una fase acuta delle tensioni tra Palazzo Chigi ed Eliseo sul da farsi riguardo alla rivolta contro Muammar el Gheddafi, e sulla sorte di migranti e profughi arrivati dal Maghreb a Lampedusa, il settimanale pubblicava un ritratto di Sarkozy vestito come Napoleone e titolava così: “Sarkofago – La guerra in Libia. Il presidente francese voleva trascinarci in un duello mortale. Ecco come l’Italia ha ridimensionato la sua smania di protagonismo”.

Che per la missione sui cieli libici voluta dall’Eliseo Berlusconi abbia ceduto alle pressioni americane, britanniche e francesi per aumentare di numero e di funzioni gli aerei italiani, adesso autorizzati a far fuoco, non è bastato ad archiviare quella copertina. Sarkozy si è lamentato della descrizione del suo Paese data su molti mezzi di informazione italiani, in particolare del Cavaliere.

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