Anche Sarkozy colpisce i ricchi: super tassa su maxi redditi

PARIGI – Anche Nicolas Sarkozy tassa i super ricchi per salvare la Francia dalla crisi ed evitare il downgrade toccato agli Stati Uniti. Via allora alle misure dell’austerity a cui dovranno partecipare tutti, ricchi compresi. Le misure del nuovo piano di austerità del governo francese, che punta a raccogliere 12 miliardi in 2 anni, di cui 1 nell’anno in corso e 11 nel 2012 prevedono meno sgravi e benefici fiscali, contributo speciale per i super-ricchi, riduzione delle spese di funzionamento di Stato ed enti locali in linea con quanto fatto negli anni scorsi. Anche il presidente francese, come Berlusconi qui in Italia, ha dovuto in qualche modo colpire parte del suo elettorato. Lo ricordiamo anni fa quando passava le sue estati a bordo di yacht fastosi e ospite di amici ricchissimi, tanto da essere soprannominato “il presidente blig blig”.

Misure che la Francia non è stata ”costretta” a prendere ”d’urgenza”, ha tenuto a sottolineare alla stampa il premier Francois Fillon, ma che le permetteranno di mantenere gli obiettivi di riduzione del deficit nonostante una crescita più lenta del previsto, all’1,75% annuo per due anni, contro la precedente stima di 2% nel 2011 e 2,25% nel 2012.

”Stiamo aggiustando il nostro bilancio in una situazione economica complicata”, ha ribadito il Primo ministro un paio d’ore più tardi, intervenendo al TG delle 20 di TF1, rimarcando di nuovo la differenza tra il piano francese e quello di ”altri Paesi europei” costretti ad agire di gran fretta, tra cui l’Italia.

Il provvedimento più atteso è senza dubbio il ”contributo straordinario sui redditi elevati”, un prelievo supplementare del 3% su chi ha un imponibile superiore a 500 mila euro annui, che dovrebbe portare nelle casse dello Stato francese 200 milioni di euro nel 2012, e sarà mantenuto fino al raggiungimento dell’obiettivo di un deficit al 3% del Pil.

Confermata anche l’ulteriore riduzione del 10% delle ‘nicchie fiscali’, le onerose esenzioni tributarie per alcune categorie già sforbiciate negli anni scorsi dal governo di Parigi, insieme al ridimensionamento dell’esonero dagli oneri sociali patronali per le ore di straordinario.

Sarà inoltre rivisto il meccanismo di tassazione delle plusvalenze immobiliari, con la cancellazione dell’abbattimento forfettario per la durata di detenzione, di cui beneficia chi è proprietario di un immobile da oltre 5 anni.

L’insieme di questi provvedimenti, secondo le cifre diffuse dal governo, frutteranno alla Francia quasi 6 miliardi di euro in due anni, di cui 300 milioni già nel 2011.

Ultima mossa sul fronte degli introiti, l’aumento della tassazione su tabacco, bevande alcoliche e ”bibite a cui viene aggiunto dello zucchero”, per coniugare rigore di bilancio e ”modifica dei comportamenti in materia di salute pubblica”.

Le prime ad esser colpite saranno le sigarette, con un primo aumento del 6% del prezzo a ottobre del 2011, e un ulteriore ritocco dodici mesi dopo. Seguiranno un aumento dell’imposta sulle bevande alcoliche, e la creazione di una tassa sulle bibite addizionate di zuccheri, nell’ambito delle politiche di lotta all’obesità.

A queste revisioni fiscali si aggiungerà poi la conferma dei provvedimenti di contenimento della spesa pubblica presi dalla Francia negli anni scorsi, dalla non-sostituzione di un funzionario che va in pensione su due alla vigilanza sui costi del sistema sanitario.

Una strategia che, ha sottolineato ancora Fillon, ”ha già portato risultati”: una spesa pubblica che l’anno scorso è aumentata solo dello 0,6%, contro una media superiore al 2% negli ultimi 30 anni, e quella dello Stato è scesa dello 0,3%.

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