Scozia, l’altra secessione: per le ricche Shetland meglio Londra di Edimburgo

Scozia, l'altra secessione: per le ricche Shetland meglio Londra di Edimburgo
Scozia, l’altra secessione: per le ricche Shetland meglio Londra di Edimburgo

ROMA – Scozia, l’altra secessione: per le ricche Shetland meglio Londra di Edimburgo. Mentre sognavano la propria indipendenza da Londra,  toccando con mano una secessione mai stata così vicina, gli scozzesi (una larga minoranza, s’è poi visto) ne trascuravano un’altra cresciuta in casa: quella delle Shetland, l’arcipelago di 100 isole sparse a nord dove vivono 23mila abitanti. L’allarme è rientrato perché i no scozzesi hanno prevalso: in caso contrario gli abitanti delle Shetland se ne sarebbero andati con Londra. Solo che, a differenza della mal sopportata Gran Bretagna, il governo federale scozzese non è stato così magnanimo da concedere loro il referendum.

Le motivazioni degli eredi dei vichinghi abitatori delle isole coincidono, ma per interessi opposti, con quelle degli scozzesi e non certo per le pecore che forniscono la pregiata lana dei maglioni Shetland: siedono infatti sul 20% delle riserve energetiche dell’intero Regno Unito e non si sognano di lasciarle nelle mani di Edimburgo. Proprio per sfruttare in proprio i proventi del petrolio del Mare del Nord la Scozia ha accarezzato la prospettiva dell’indipendenza. Chi di secessione ferisce…

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