Eelzioni: Spagna non va a destra. Socialisti: vittoria e governo Eelzioni: Spagna non va a destra. Socialisti: vittoria e governo

Spagna non va a destra. Socialisti: vittoria e governo

Eelzioni: Spagna non va a destra. Socialisti: vittoria e governo
Spagna non va a destra. Socialisti: vittoria e governo (nella foto Ansa, il leader socialista Sanchez)

ROMA – Spagna non va a destra, anche se in Spagna di destre ce ne sono tre. Tutte insieme le tre destre spagnole farebbero il 42,5 per cento dei voti ma tutte insieme non possono proprio stare perché almeno una delle tre destre spagnole è non solo nazionalista e sovranista ma anche sinceramente franchista. Quindi sono andate al voto con tre liste diverse e concorrenti tra loro, risultato: ai socialisti spagnoli la vittoria e il governo.

Era sera, i risultati delle elezioni spagnole erano già noti nelle loro grandi linee, mancavano soli i particolari se non i decimali, RaiNews continuava a titolare su Vox, l’estrema destra, che col 10 per cento entrava nel Parlamento spagnolo. RaiNews rispondeva così al riflesso condizionato cui da tempo si abbandona tutta la comunicazione politica: quando si vota la destra sovranista vince sempre nei titoli, anche quando perde nella realtà. Se la destra sovranista arriva dietro nel consenso (in questo caso quinta) si titola comunque sul boom elettorale in nome del prima non c’era. E comunque proprio boom di Vox non è stato: si aspettavano una percentuale più vicina al 15 che al 10.

Dieci per cento a Vox che ha assottigliato la percentuale del Partito Popolare (la destra tradizionale e conservatrice) fino al 16,7 per cento. La destra riformatrice di Ciudadanos è al 15,8 per cento. Tre destre che insieme non possono stare in un governo nazionale ma che, anche potessero, non farebbero la maggioranza per un governo nazionale.

Primo partito in Spagna è il Psoe, il partito socialista che ottiene il 28,7 per cento dei voti. Insieme a Podemos (la sinistra) col suo 14,3 per cento fanno il 43 per cento dei consensi e fanno 164 seggi al Parlamento spagnolo. Per una maggioranza di governo ne mancano una dozzina di seggi. Dovranno quindi i socialisti “andare a trattare nelle carceri” con gli indipendentisti catalani? Non necessariamente e questo è un aspetto fondamentale della vittoria socialista: alla maggioranza dei seggi si può arrivare portando in coalizione i baschi, la lista delle Canarie, i valenciani. I catalani possono, se vogliono, aggiungersi ma non hanno il potere di veto. Tra l’altro nella conta tra catalani la lista moderata ha battuto quella delle secessione senza se e senza ma.

Spagna non va a destra, né populista né sovranista. Ce l’ha in casa queste due destre la Spagna ma l’elettorato ha detto loro di no. Un elettorato che è andato a votare con un’affluenza come non mai, quasi tutti hanno sentito il bisogno di schierarsi e votare. Socialisti: vittoria e governo in Spagna. Un fatto concreto che ridimensiona le profezie di elezioni europee tra un mese trionfo sovranista (in realtà la destra sovranista in Europa in grande crescita arriverà a circa un 20 per cento dei consensi).

Infine una nota: spoglio delle schede e risultati in tre ore. Tre ore, per noi un tempo sufficiente a capovolgere le urne di cartone, magari timbrarle, magari ammonticchiare le schede, poi fare una pausa…Ogni scrutinio, anche il più veloce, dura in Italia almeno 10/12 ore. Non si sa bene perché sia così, ma è così, punto. Deve essere per tenere anche lo scrutinio dei voti elettorali al passo con il paese.

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