Spagna, più di 4 miliardi di euro nei 10 anni di boom economico sono finiti in tangenti nell’edilizia

Il premier spagnolo Zapatero

Dopo dieci anni di boom economico guidato da molta speculazione edilizia, la Spagna inizia a soffrire dei “postumi” della tanta corruzione che ha alimentato il settore dell’edilizia. «Con la fine di un boom economico durato più di dieci anni, riemergono gli scheletri rimasti fino ad ora nell’armadio» spiega Gaspar Llamazares, portavoce di Izquierda Unida (post-comunisti), offrendo con questa frase un’immagine chiara di quello che sta succedendo nel paese iberico.

Secondo infatti un rapporto della procura Anticorruzione iberica citato da El Mundo, solo nei 28 maggiori casi di corruzione scoperti negli ultimi 10 anni, sono andati in fumo per la collettività 4,15 miliardi di euro. Una cifra colossale, che rischia di essere davvero la punta dell’iceberg se si contano tutte le vicende non scoperte; il giro di soldi sarebbe superiore a quello creato dal traffico della droga (calcolo dell’agenzia Reuters) ed in ogni caso è quasi il doppio del budget di ministeri come quello dell’Economia (2,8 miliardi) o dell’Industria (2,5).

La rabbia della popolazione è proporzionale alla numerosa serie di scandali scoppiati in quest’ultimo periodo e la fiducia degli spagnoli nella politica è crollata. Ultima ad essere scoperta è stata una banda che in Catalogna avrebbe sottratto 44,7 milioni di euro a tre comuni in differenti speculazioni edilizie illecite. In carcere sono finiti un ex deputato del Partito socialista, il sindaco socialista di Santa Coloma, e due ex membri del governo regionale all’epoca di Jordi Pujol. Il governo catalano, guidato da socialisti, verdi e dalla sinistra autonomista Erc, è stato toccato dallo scandalo per via del direttore dell’ufficio edilizia regionale, Emili Mas, che sarebbe coinvolto nella sparizione di 1,3 milioni di euro. In Catalogna lo scandalo segue quello del cosiddetto Palau de la Musica, dove un dirigente locale si sarebbe intascato almeno 20 milioni di fondi pubblici.

Se questo succede al Partito socialista, il cosiddetto «caso Gürtel» ha assestato un durissimo colpo al Partito popolare nelle zone di Valencia, Madrid ed in Galizia: in questo caso una gruppo di affaristi guidati dal faccendiere Rafael Correa, riceveva appalti da varie amministrazioni del Pp in cambio di favori personali, sessuali e, ovviamente, economici. Secondo le prime stime, la vicenda coinvolgerebbe mazzette per un giro di almeno 40 milioni di euro. La procura indaga anche su un possibile finanziamento illecito al Partito popolare.

E così gli scandali rischiano di incidere direttamente sul futuro degli equilibri politici per tutti e due i principali partiti politici spagnoli minando la fiducia complessiva nella politica iberica : il caso Gürtel ha messo alle strette il leader del Pp Mariano Rajoy, che ha esitato a usare la mano dura contro i dirigenti del partito coinvolti. Un sondaggio di El País, assicurava che il 68% dei simpatizzanti del Pp non ha più fiducia in lui. Lo scandalo catalano potrebbe invece influire pesantemente sul governo socialista regionale, che i sondaggi davano già in calo in vista delle elezioni dell’anno prossimo.

La grandissima maggioranza dei casi di corruzione emergono a livello comunale. In Spagna infatti sono i comuni ad avere il potere in materia edilizia, a decidere se si può riqualificare un terreno e renderlo edificabile, senza troppi controlli delle altre amministrazioni favorendo così la corruzione attraverso offerte milionarie date a funzionari delle amministrazioni.

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