Spagna vota domenica. Ultimi sondaggi: Rajoy 25%…

Spagna vota domenica. Ultimi sondaggi: Rajoy 25%...
Spagna vota domenica. Ultimi sondaggi: Rajoy 25%…

MADRID – Domenica 20 dicembre la Spagna va al voto. E sono elezioni in un certo senso completamente nuove. Perché per la prima volta da 30 anni almeno non ci sarà la certezza di un vincitore tra socialisti e popolari.

Non ci sarà soprattutto il bipartitismo che ha condizionato la vita politica spagnola negli ultimi decenni e a meno di sorprese decisamente improbabili sarà necessario un governo di coalizione.

L’ultimo sondaggio pubblicato lo scorso 3 dicembre dà in vantaggio i popolari di Mariano Rajoy sui socialisti. Ma l’incertezza è massima e la Spagna è sostanzialmente divisa in quattro.

Partito Popolare (centrodestra) 25,3%

Ciudadanos (centristi)  18,2%

Partito socialista (centrosinistra) 21%

Podemos (sinistra) 19,1%

Con numeri così di scontato c’è che servirà una coalizione per guidare la Spagna. Ma quale? Perché al di là della “classica” divisione tra destra e sinistra in Spagna ce n’è un’altra. Quella tra “casta” (partiti tradizionali, socialisti e popolari) e “anticasta”, rappresentata dai due nuovi partiti, i centristi di Ciudadanos e la sinistra di Podemos. Partiti, questi ultimi, che a differenza del Movimento 5 Stelle cui sono stati a volte erroneamente accostati, hanno già dimostrato, almeno a livello locale, di essere disponibili ad alleanze.

Prima, però, occorre capire che tipo di Spagna uscirà dalle urne. I popolari sono al governo ma arrancano sotto il peso di una disoccupazione che non cala. I socialisti non guadagnano, anzi. A crescere sono solo i nuovi partiti. Il punto è capire quanto riusciranno a crescere davvero. Domenica sera, voti alla mano, ci si dovrà mettere seduti e creare una coalizione inedita.

 

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