PARIGI, 29 OTT – Non e' mai stato cosi' solo Dominique Strauss-Kahn, l'ex direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), che dopo gli scandali legati alla cameriera dell'Hotel Sofitel di New York, Nafissatou Diallo e alla giornalista francese Tristane Banon, che lo hanno accusato di tentato stupro, deve adesso rispondere ad un suo presunto coinvolgimento in un giro di prostituzione basato a Lilla, nel nord della Francia.
Mentre uno dopo l'altro, tutti i suoi fedelissimi, gli voltano le spalle. All'argomento, dedica oggi ampio spazio il quotidiano Le Monde, in un articolo in cui rivela che Dsk non esce piu' di casa per paura ''degli insulti frequenti''. Mentre la moglie, Anne Sinclair, e' lontana, nel suo riad di Marrakech. Nell'articolo, intitolato 'Gli strauss-kahniani tra rabbia e amarezza', Le Monde racconta che ormai praticamente nessuno, tra coloro che lo avevano difeso quest'estate – gridando al ''complotto politico'' – osa piu' dire una parola in difesa di Dsk, chiamato a testimoniare nello scandalo legato a una presunta rete di sfruttamento della prostituzione all'Hotel Carlton di Lilla. In particolare, un'indagine condotta nella cittadina su una rete di sfruttamento della prostituzione, parla della possibile partecipazione di Dsk a festini a Parigi e Washington in compagnia di escort che sarebbero state pagate da alcuni imprenditori. Gli inquirenti vogliono anche vederci piu' chiaro su alcuni viaggi effettuati dai protagonisti di questa vicenda – tra cui alcuni responsabili della polizia francese – nella capitale Usa, ai tempi in cui Dsk era alla guida del Fmi. Oggi, coloro che vanno a trovare Strauss-Kahn nella sua casa di Parigi, dove ammazza il tempo giocando a scacchi, si contano sulle dita di una mano. I cosiddetti 'strauss-kahniani' si sentono traditi. ''Sono molto arrabbiata. Ci sentiamo traditi. Ci ha traditi. Non voglio piu' sentire parlare di lui'',afferma la deputata socialista Marisol Touraine. ''Dovremmo intitolare una statua alla Diallo'', aggiunge la Troudaine, sospirando: ''Meno male che non e' stato eletto (…) Non poteva diventare presidente. Adesso, non ne voglio piu' sentirne parlare''.
Un altro socialista di peso, Laurent Fabius, parla di ''tristezza''. Mentre la deputata Sandrine Mazetier si spinge oltre: ''E' piu' che una delusione, e' rabbia. Siamo tutti rimasti segnati da questa vicenda. E' inimmaginabile che non abbiamo saputo ne' visto niente''. Amareggiato anche uno dei suoi sostenitori piu' fedeli, Jean-Christope Cambadelis: ''Oggi non voglio ne' martoriarlo, ne' scusarlo''. A Parigi, gran parte dei suoi fedelissimi prendono le distanze e giurano di aver scoperto dei presunti festini con escort a Parigi e a Washington solo con l'emergere dell'inchiesta di Lilla. ''Cio' che e' aggiacchiante, e' che era molto complicato andare a trovare Dominique al Fmi. E adesso scopriamo che c'erano dei poliziotti e della ragazze che andavano da lui''. ''Da Casanova, si e' trasformato in un erotomane e poi in un pornografo'', deplora una sua ex-collaboratrice. Mentre un deputato che ora si e' schierato nelle fila del candidato socialista Francois Hollande non usa mezzi termini: ''E' semplice, e' disgustoso''. Quest'estate, dopo il siluro a New York, Strauss-Kahn aveva ancora lo spirito per dire ai suoi 'seguaci': ''Me ne voglio, soprattutto per voi''. Una stagione e' passata, afferma Le Monde, e Dsk si spinge ormai oltre: ''Non vivro' abbastanza per chiedere scusa''.