Tasse in arrivo con le auto elettriche: calano le accise, servono nuove entrate, gli inglesi già ci pensano

Tasse e auto elettriche. Avete mai pensato a un calo del gettito fiscale causa minore consumo benzina e a nuove tasse per compensarlo?

Auto elettriche e nuove tasse. Calano le accise sul carburante, i governi di tutto il mondo cercheranno un modo per compensare la perdita, avverte Giampaolo Scacchi. Le accise su benzina e gasolio al distributore rendono allo Stato 27 miliardi di euro all’anno. Più caleranno i consumi, più quella fonte, che rappresenta quasi il 5% delle entrate fiscali dello Stato italiano.
 
Lo stesso incubo si pone alle autorità fiscali britanniche. Per colmare un possibile buco fiscale di circa 40 miliardi (27, come da noi, sul carburante, altri 7 da tasse in base all’inquinamento dei modelli, più altri spiccioli) dovuto al passaggio alle auto elettriche, Rishi Sunak, Cancelliere dello Scacchiere, cioè ministro dell’Economia britannico, sta valutando un piano in cui agli automobilisti verrà addebitato un costo per ogni miglio o chilometro percorso.

Un sistema di pedaggi

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, sembra che il Cancelliere sia “molto interessato” all’idea di un sistema nazionale di pedaggio stradale del tipo “paghi quanto guidi”.
 
Ma, osserva il tabloid britannico, nel 2007 un piano analogo è stato accantonato dai laburisti dopo aver sollevato un putiferio. Agli automobilisti poteva essere addebitate fino a £ 1,50 a miglio.
 
In Inghilterra, attualmente il pedaggio stradale è limitato ad alcune strade ma ora è allo studio un sistema nazionale.
 
Il timore del governo britannico, secondo quanto riportato dal Times, è che il passaggio alle auto elettriche comporti un enorme calo nel gettito fiscale. Vengono infatti colpite le accise sul carburante e le imposte sui veicoli, principali fonti di entrate del Tesoro.
 
Il pedaggio stradale nazionale è in concomitanza con la decisione di Boris Johnson di accelerare il piano ecologico, compresa l’anticipazione del divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel, prevista fino al 2030.

La fidanzata di Boris

Alcuni critici sostengono che dietro alla decisione del premier ci sia la fidanzata Carrie Symonds, un’attivista ambientalista.
 
Il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel avrà un enorme impatto  sulle casse del governo. Basti pensare che l’IVA sul carburante attualmente genera quasi 6 miliardi di sterline all’anno.
 
Le accise sul carburante, attualmente 57,95 penny a litro su veicoli a benzina e diesel, quest’anno dovrebbero garantire un’entrata di £ 27,5 miliardi.  
 
Nel frattempo, si prevede che le imposte sui veicoli (VED), addebitate sull’acquisto di automobili in base ai livelli di emissione, porteranno a casa ben £ 7,1 miliardi.
 

Al Times, una fonte del governo ha riferito che il Tesoro ha analizzato le possibili opzioni per un regime nazionale di pedaggio stradale e nel frattempo i funzionari cercano di capire come sostituire i mancati introiti fiscali.

 
 
 
 
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