ROMA – Toto Cutugno non ci sta a essere bandito dall’Ucraina e tende ufficialmente la mano al Paese che gli vuole vietare l’ingresso. “Sono molto sorpreso e dispiaciuto per questa notizia. Un gruppo di deputati ucraini vorrebbero impedirmi di cantare in un Paese che amo e che ama la mia musica? E’assurdo”, dice all’Ansa.
Il cantante italiano è stato etichettato come filorusso da un gruppo di deputati: in Ucraina dovrebbe tenere un concerto, come già fatto più volte, il prossimo 23 marzo, a Kiev. “Sono un apolitico, chiaro? Ho cantato in occasioni istituzionali per per capi di stato tra cui Putin, ma questo non significa un’adesione politica”.
“Ho chiesto al mio manager di coinvolgere per il concerto del 23 marzo a Kiev sessanta elementi, tutti direttori dell’orchestra sinfonica del posto, perché credo che la musica debba unire”. “Attendo fiducioso l’evolversi della vicenda sperando di potere tenere il concerto del 23, già tutto esaurito da tempo, nel Palazzo Ukraina”, aggiunge.
“Sono dispiaciuto per questa storia. Credo nei valori della pace e del dialogo, di cui mi sento ambasciatore e l’ho dimostrato in più occasioni”, spiega ancora Cutugno ricordando, in particolare, alcuni episodi della sua lunga e gloriosa carriera: “Con questo spirito di unione ho ricantato a Sanremo ‘L’Italiano’ insieme al coro dell’Armata Rossa nel 2013, dopo aver scritto, in tempi insospettabili, ‘Insieme: 1992’, una canzone che ha anticipato il sogno dell’Europa unita, con la quale ho vinto l’Eurofestival nel ’90, unico italiano a vincere l’Eurofestival, voglio ricordarlo”.
Proprio per non avere ripercussioni sul suo lavoro, Cutugno ricorda di aver “rinunciato a fare concerti in Crimea dopo l’annessione alla Russia, proprio perché – spiega – sapevo che, diversamente, non mi sarei più potuto esibire in Ucraina”. Al momento è incerta la sorte del concerto dell’artista a Kiev il 23 marzo. Tra le altre tappe del tour internazionale di Toto Cutugno ci sono Budapest, Praga, Varsavia e Bratislava. (Fonte Ansa).