Ucraina, Zelensky (nascosto e braccato) twitta acido contro Draghi. “La prossima volta cercherò di spostare l’agenda di guerra per parlare con Mario Draghi ad un’ora precisa”.
Ucraina, Zelensky (nascosto e braccato) twitta acido contro Draghi
Lo scrive via Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo che il premier Mario Draghi questa mattina aveva detto di aver provato a contattare il presidente ucraino senza riuscirci.
“Questa mattina alle 10:30 agli ingressi di Chernihiv, Hostomel e Melitopol ci sono stati pesanti combattimenti. Le persone sono morte. La prossima volta cercherò di spostare l’agenda di guerra per parlare con Mario Draghi ad un’ora precisa. Nel frattempo, l’Ucraina continua a lottare per il suo popolo”, ha tagliato corto Zelensky.
La risposta indiretta di Zelensky è apparsa ai più perlomeno piccata. Le circostanze ampiamente giustificano nervosismo e assenza degli usuali filtri diplomatici.
Le parole di Draghi su Zelensky in Parlamento
In effetti, prima alla Camera e poi al Senato, il presidente del Consiglio, ripercorrendo le tappe dell’attacco della Russia, aveva parlato a braccio visibilmente turbato del presidente ucraino Zelensky:
“È nascosto in qualche parte di Kiev e ha detto che lui e l’Ucraina non hanno più tempo e che lui e la sua famiglia sono l’obiettivo”, menzionando poi l’appuntamento telefonico concordato per le 9 e 30. E spiegando come la telefonata fosse saltata perché a quel punto “il presidente Zelensky non era più disponibile”. E dicendolo si vedeva che era profondamente dispiaciuto.
Putin su Zelensky e i suoi. “Una banda di drogati e neonazisti”
Il premier ucraino vive ore angosciose per la sorte del suo popolo e della sua personale. La comunità internazionale sembra finora impotente, Putin si è detto disponibile a una trattativa a Minsk (tecnicamente la Bielorussia è partecipe dell’occupazione), difficile considerarla un’apertura però.
Il negoziato per lui non esclude il proseguimento delle operazioni militari. Ma come può trattare un governo assediato e braccato a Kiev e che Putin definisce”una banda di drogati e neonazisti” mentre invita la popolazione a rovesciare il regime perché con i militari si tratta meglio?
“Non vedo nessuno”, doveva ammettere Zelensy ieri sera. “Chi è disposto a combattere per aiutare l’Ucraina?”. La domanda suonava drammaticamente retorica. Quella stizza con Draghi sa di disperazione senza rimedio.