Ue, Londra blocca il quartier generale della difesa: "Duplica la Nato"

BRUXELLES, 18 LUG – Londra fa lo sgambetto ai 26 partner, bloccando la creazione di un quartiere generale permanente della Difesa europea, sorta di cabina di regia comune per le operazioni militari della Ue, che per Londra non sarebbe altro che un duplicato della Nato.

''La Gran Bretagna non e' d'accordo ne' ora ne' lo sara' in futuro'', ha messo in chiaro il ministro degli esteri britannico William Hague, in una improvvisata conferenza stampa a Bruxelles, mentre la discussione tra i ministri rivelava l'impossibilita' di un'intesa. ''Non siamo 26 contro uno, ma anche se lo fossimo, questa decisione richiede l'unanimita' e certamente la Gran Bretagna blocchera' questa decisione, oggi come domani'', ha aggiunto Hague definendo una ''linea rossa'' la richiesta di Londra di abolire il termine ''permanente''.

La creazione di un quartiere generale stabile delle future operazioni militari della Ue e' una delle opzioni sostenute dall'Alto rappresentante della politica estera europea Catherine Ashton in un rapporto sul rafforzamento della politica di Difesa europea.

L'ipotesi ''ambiziosa'' e' appoggiata dalla maggioranza degli Stati membri, e in particolare da Francia, Germania e Polonia. Dopo il fallimento dei colloqui a Bruxelles, questi tre paesi hanno diffuso una nota congiunta a Parigi per chiedere che la riflessione sul rapporto Ashton continui, nonostante l'impossibilita' del Consiglio di arrivare a conclusioni.

''Noi auspichiamo che la Ashton prosegua il lavoro su questa base con gli stati membri'', hanno dichiarato i ministri francese Alain Juppe', il tedesco Guido Westerwelle e quello polacco Radoslaw Sikorski. Fino all'ultimo, l'Italia ha cercato di fare da ponte per favorire un compromesso, ma ''la rigidita' britannica da una parte e quella franco-tedesca dall'altro – hanno riferito fonti diplomatiche – hanno impedito l'adozione di un testo scritto, lasciando la Ashton senza un mandato preciso''.

''E' un peccato che non sia stato possibile avere delle conclusioni'', ha commentato il sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica. ''Ma alla fine eravamo 26 contro uno''.

La nuova battuta d'arresto alla costruzione di un'Europa della Difesa arriva mentre sulle operazioni militari in Libia incombe il rischio di una riduzione degli impegni degli Alleati. La frenata giunge anche a poche settimane dalla tirata d'orecchi agli europei dell'ex segretario alla Difesa Usa Robert Gates, che ha accusato i partner di investire troppo poco in Difesa e in operazioni militari, lasciandone il peso maggiore sulle spalle dei contribuenti americani.

''Non siamo contrari al rafforzamento della difesa europea, ma riteniamo che non ci siano ostacoli istituzionali a un maggiore impegno nei Balcani o in Libia'', ha spiegato Hague. ''Siamo contrari alla creazione di un quartier generale permanente perche' duplica le strutture della Nato ed e' una soluzione costosa. Riteniamo che molto possa essere fatto migliorando le strutture che gia' esistono''.

Attualmente, la Difesa europea poggia le sue gambe su cinque quartier generali nazionali, dislocati in Germania, Francia, Grecia, Italia e Gran Bretagna. Nonostante il litigio sul quartiere generale, il consiglio esteri e' riuscito ad esprimere posizioni unitarie, tra l'altro, sulla Siria e la Libia. Molti ministri esteri si sono espressi per l'uscita di scena del presidente siriano Bashar Al Assad senza escludere una nuova raffica di sanzioni in tempi rapidi contro il regime di Damasco. Sulla Libia, i ministri hanno dichiarato di considerare il Cnt ''un interlocutore politico legittimo''.

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