Ue: in Italia una famiglia su quattro non può pagare il mutuo. L’Abi smentisce

BRUXELLES, 27 GIU – Il numero di famiglie italiane che non riesce a pagare il muto sulla casa e’ aumentato a un livello ”allarmante” di una su quattro nei primi 3 mesi 2011 e il dato suggerisce che il numero di sfratti continua a salire nel Paese: lo indica il quadro trimestrale della situazione occupazione e sociale Ue pubblicato oggi dalla Commissione.

Ma non si tratta solo di un problema italiano. Il rapporto spiega infatti che, a livello europeo ”un numero crescente di persone che ha perso il lavoro a causa della crisi e’ in difficolta’ con il pagamento dell’affitto o delle rate del mutuo”. E si prevede che il conseguente problema dei senzatetto, prosegue la Commissione, diventi ”un’importante questione sociale nei prossimi anni”. Gia’ oggi, nonostante la mancanza di dati affidabili a livello Ue, ”l’evidenza dimostra che gli stranieri ed i giovani sono stati colpiti in modo sproporzionato”. Inoltre, osservano gli economisti comunitari, i tagli ai bilanci dei Paesi Ue imposti dai piani di austerita’ ”probabilmente diminuiranno la capacita’ dei sistemi di welfare di alleviare il problema dei senzatetto”. Il 75% della popolazione Ue pensa che il problema dei senzatetto sia aumentato nei rispettivi Stati membri negli ultimi tre anni, prosegue lo studio. ”Una percezione che e’ particolarmente forte nei Paesi dell’Europa centrale e orientale, cosi’ come in Spagna e in Grecia”. In Italia, secondo alcuni studi, ”i migranti rappresentano una quota crescente dei senzatetto”. In particolare, la Commissione europea cita un rapporto della Caritas Diocesana, secondo cui il numero dei senzatetto a Pisa e’ raddoppiato tra il 2000 e il 2009. Di questi, nel periodo 2006-2009 il numero di stranieri e’ aumentato del 55% rispetto a un incremento del 27% dei cittadini italiani.

L’Abi però smentisce. ”Le famiglie italiane sono finanziariamente solide e sostengono il peso dei mutui senza particolari problemi”: nel primo trimestre 2012 le nuove sofferenze in rapporto ai prestiti si attestano sull’1,2%. Lo scrive in un comunicato l’associazione bancaria italiana. ”Le famiglie italiane sono finanziariamente solide e sostengono il peso dei mutui senza particolari problemi – scrive l’Abi in un comunicato -. Al contrario di quanto indicato da uno studio della Commissione sulla situazione occupazionale e sociale Ue. L’analisi della Commissione e’ palesemente errata rispetto alla realtà italiana”. Le famiglie che hanno chiesto di ”sospendere il pagamento del mutuo con la moratoria a marzo 2012 sono circa 65mila, a fronte di 3,5 milioni di mutui – prosegue l’associazione -. Si tratta di un dato ben diverso rispetto a quello riportato oggi”.

”Gli ultimi dati della Banca d’Italia riferiti al primo trimestre 2012 evidenziano che le nuove sofferenze in rapporto ai prestiti si attestano sull’1,2%, in diminuzione rispetto ai valori registrati nel 2011 e nel 2010 – sottolinea l’Abi -. La quota dei prestiti su cui sono state registrate temporanee difficoltà di rimborso si è attestata sul 2,3%”. Le modalita’ di erogazione del credito in Italia hanno consentito alle famiglie di accedere all’acquisto dell’abitazione, osserva poi l’Abi. ”In particolare, per quanto concerne i mutui nel nostro Paese, il rapporto tra la rata e il reddito della famiglia e’ sempre stato fortemente equilibrato, come ricordato dalla Banca d’Italia il 31 maggio – conclude la nota -. Identico equilibrio e’ stato mantenuto nel rapporto tra la somma mutuata e il valore dell’immobile, circa il 65%. Queste due buone pratiche hanno evitato che potesse insorgere una bolla speculativa sulla proprieta’ immobiliare”.

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