Corte di giustizia europea. Malato in vacanza? Rifai le vacanze, ne hai diritto

ROMA – Capita di ammalarsi durante le sospirate ferie: niente paura, la Corte di Giustizia Europea difende il vostro fondamentale diritto alla vacanza dal lavoro. Se siete cittadino dell’unione e le vostre ferie sono pagate dall’azienda, siete autorizzati a prendere un altro po’ di giorni di vacanza, almeno lo stesso tempo con cui la malattia vi ha rovinato le ferie.

In un’Europa alle prese con la difficile sfida della crescita, con la disoccupazione galoppante, la necessità improrogabile di aumentare la produttività in ogni settore e le conseguenti riforme del lavoro che in vari paesi mettono in discussione un bel po’ di cosiddetti diritti acquisiti, sorprende che l’alta corte di giustizia abbia deliberato, rendendola sacrosanta, sulla vacanza del lavoratore.

La decisione di giovedì scorso è la risposta normativa a una sollecitazione della Corte Suprema spagnola incaricata di dirimere la controversia che opponeva i sindacati (Fasga) all’associazione delle imprese della grande distribuzione (Anged). I primi erano ricorsi a un tribunale spagnolo per far riconoscere il diritto per i lavoratori cui si applica il contratto collettivo dei grandi magazzini di beneficiare delle ferie annuali retribuite anche qualora esse coincidano con periodi di congedo per incapacità lavorativa.

Tuttavia, l’Asociación Nacional de Grandes Empresas de Distribución (Associazione nazionale delle grandi imprese di distribuzione, ANGED) si oppose a una siffatta possibilità ritenendo che i lavoratori che si trovano in una situazione di incapacità lavorativa – prima dell’inizio di un periodo di ferie previamente stabilito, o nel corso di tale periodo – non abbiano il diritto di beneficiare delle ferie successivamente al termine della situazione di incapacità lavorativa, ad eccezione dei casi espressamente previsti dalla normativa nazionale, tipo gravidanza, parto, allattamento. Alla domanda della Corte Suprema Spagnola, se cioè la direttiva del contratto collettivo fosse in contraddizione con la normativa spagnola che non prevede il diritto a beneficiare successivamente di altre vacanze fuori dai casi sopra descritti, la Corte di Giustizia europea ha risposto in senso affermativo. Cioè sì, il lavoratore ha diritto a rifare le ferie.

La Corte ricorda al riguardo che, secondo una giurisprudenza costante, il diritto alle ferie annuali retribuite deve essere considerato come un principio particolarmente importante del diritto sociale dell’Unione. Quale principio di diritto sociale dell’Unione il diritto alle ferie è espressamente sancitodalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Detto diritto alle ferie annuali retribuite non può essere interpretato in senso restrittivo.

La Corte rileva peraltro che lo scopo del diritto alle ferie annuali retribuite è consentire al lavoratore di riposarsi e di beneficiare di un periodo di distensione e di ricreazione. Tale finalità è quindi diversa da quella del diritto al congedo per malattia, che è volto a consentire al lavoratore di ristabilirsi da una malattia che dà luogo a incapacità lavorativa. Bisognerebbe chiedere allora, al sottosegretario Polillo cosa ne pensa di questa sacralizzazione delle ferie, lui che chiedeva, per arginare la crisi e aumentare la produttività, il sacrificio di una settimana di vacanza.

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