ROMA – Il governo austriaco ha deciso l’invio dell’esercito, in supporto della polizia che sta già operando lungo il confine con l’Ungheria. Come ha ribadito il cancelliere Werner Faymann, il diritto di chiedere asilo non è messo in discussione. Al valico di Nickelsdorf solo nella giornata di ieri si sono registrati 10.256 arrivi. Per questo, sulla scorta dell’esempio tedesco, l’Austria introdurrà come la Germania “controlli temporanei alle frontiere”. Stessa decisione presa dalla Slovacchia.
Intanto al vertice dei ministri Ue che si occupano di immigrazione è stata presa la decisione di consentire blitz navali contro gli scafisti, a partire da ottobre. Saranno autorizzate operazioni di polizia fuori dalle acque libiche di arresto dei trafficanti, di sequestro dei mezzi ritenuti sospetti di trasportare illegalmente migranti.
Tornando alle chiusure delle frontiere, la Commissione Ue non ha ancora ricevuto notifiche da Austria e Slovacchia sulla loro decisione di reintrodurre controlli alle frontiere, nonostante gli annunci dei governi delle ultime ore. Lo spiegano fonti Ue. Il codice Schengen prevede che nel caso vi sia una un “effetto domino” con più Paesi che reintroducono i controlli, la Commissione Ue possa proporre al Consiglio quali Paesi dovrebbero reintrodurre i controlli e su questa base il Consiglio fa una raccomandazione. “Ma non prevediamo questo scenario”, dicono le fonti.