Vincono le femministe: niente europarlamento per Strauss-Kahn

Pubblicato il 21 Marzo 2012 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – A Cambridge sì, a Bruxelles no. Niente Parlamento europeo per Dominique Strauss-Kahn. L'ex direttore del Fmi inseguito dagli scandali a sfondo sessuale e preceduto dalle polemiche, ufficialmente ''ha rinunciato'' a quello che per tre eurodeputate di peso e per le associazioni femministe era ''un invito indecente''.

Lunedi' prossimo Dsk avrebbe dovuto parlare delle 'Lezioni della crisi economica mondiale'. Era stato invitato dal liberale tedesco Alexander Alvaro, vicepresidente del Parlamento europeo ed esponente di Eu40, il gruppo dei deputati Under 40 che piu' di un mese fa aveva inserito il nome dell'ex direttore del Fmi tra i partecipanti al dibattito assieme a quelli di Jean-Claude Trichet, ex presidente della Bce, e Jean-Claude Juncker, presidente uscente dell'Eurogruppo.

Ieri l'eurodeputata socialista belga Veronique De Keyser, vicepresidente del gruppo S&D, ha inviato al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz una lettera – cofirmata alla ungherese Zita Gurmai, vicepresidente del Partito socialista europeo (Pse), e dalla ecologista belga Isabelle Durant – esprimendo ''costernazione e collera'', avvertendo che le associazioni delle donne erano ''gia' estremamente mobilitate''. E chiedevano che Schulz si adoperasse per far cancellare l'invito.

Cosi' e' stato. Non senza preoccupazioni per quella ''liberta' di espressione'' e la ''presunzione di innocenza'' che le parlamentari dichiaravano di voler rispettare. Schulz ha contattato gli organizzatori dell'evento, ha comunicato loro ''le preoccupazioni delle deputate e del pubblico'' e ''espresso le forti riserve''. Alvaro ha infine comunicato via Twitter che ''Dsk ha annunciato di aver declinato l'arrivo alla conferenza organizzata da Eu40''.

Sospiri di sollievo, per la rinuncia telecomandata di quello che fino al 14 maggio scorso era non solo il potente direttore del Fondo Monetario Internazionale, ma anche il favorito per la corsa all'Eliseo. Una carriera sbriciolata in una suite del Sofitel di New York, dopo l'accusa di stupro da parte della cameriera Nafissatou Diallo. Gli scandali da allora hanno rincorso DSK: prima la denuncia di aggressione da parte della giornalista francese Tristane Banon. Poi i due giorni di fermo in una una caserma di Lilla per una vicenda di escort e festini a luci rosse. Piu' di recente, i guai col fisco americano per una villa a Washington.

Ma a Cambridge, il 9 marzo scorso, a porte chiuse, protetto dalla polizia ed entrato nell'universita' da una porta laterale, Strauss-Kahn aveva comunque potuto parlare. A Bruxelles ha prevalso il senso di ''inopportunita'''. Con un velo di disagio per non aver garantito, stavolta, il diritto di parola.