Privatizzazioni, 150 enti locali si associano a difesa dell’acqua pubblica

Sono 150 le istituzioni locali – Comuni, Province e Regioni – che oggi 6 marzo si  costituiranno in Associazione nazionale durante un’assemblea che avrà luogo alle 15 alla Provincia di Roma.

«La proprietà dell’acqua deve essere collettiva e la gestione della sua distribuzione deve restare nelle mani del servizio pubblico, in un assetto privo di ogni rilevanza economica». Sono questi i concetti attorno ai quali si riconoscono le  istituzioni locali. Al Coordinamento, nato nel maggio 2009 a Palermo, aderiscono amministrazioni di centrodestra e centrosinistra, unite dalla convinzione che preservare la proprietà e la gestione pubblica dell’acqua rappresenti «un principio fondamentale per il buon governo locale».

Il Coordinamento ha anche già deciso di aderire alla manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell’acqua che si terrà il 20 marzo a Roma ed è parte del costituendo comitato promotore del referendum per l’acqua pubblica. Tra l’altro, l’Assemblea nazionale  sarà anche l’occasione per programmare strategie e iniziative future del Coordinamento e della neonata Associazione.

All’incontro è previsto l’intervento di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, di Silvestro Greco, assessore all’Ambiente e tutela delle acque Regione Calabria, Coordinatore della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome e Corrado Oddi, del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.Sono stati invitati il Presidente della Camera Gianfranco Fini e il Presidente del Senato Renato Schifani.

Il 17 novembre scorso, il governo aveva posto la fiducia sul decreto salva-infrazioni che contiene anche la riforma dei servizi pubblici locali, compresa l’acqua. “Per velocizzare” , disse il ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Ma tutto era cominciato il 5 agosto scorso, quando il ministro dell’Economia Giulio Tremonti aveva firmato il provvedimento  in cui si dava il via alle privatizzazioni dei servizi offerti dai diversi enti.

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