Gli 80 euro di Renzi a rischio: si restringe la platea, redditi da 25 a 20mila

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Marzo 2014 - 11:33 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi (Foto Lapresse)

Matteo Renzi (Foto Lapresse)

ROMA – Gli 80 euro in busta paga promessi da Renzi? Sono già a rischio, per un problema di coperture. Nella conferenza stampa del 12 marzo il premier parlava di un taglio Irpef che avrebbe garantito 80 euro in più in busta paga per i lavoratori con reddito fino a 25mila euro. Poi si era parlato di un “bonus”, sempre di 80 euro mensili.

Costo dell’operazione: 10 miliardi. Con partenza dalla busta paga di maggio. Ma il decreto manca e il rinvio è quasi certo. Senza contare che la penuria di soldi starebbe convincendo il governo a ridurre la platea dei beneficiari, con il premio previsto solo per i redditi fino a 20mila euro. Scrive il Giornale:

Prima del decreto, il governo deve varare il Def, il documento di programmazione che indicherà anche le coperture da sottoporre a Bruxelles. Il governo continua ad assicurare che «ci sono» (ieri il sottosegretario all’Economia Baretta), ma i conti della spending review non tornano. Dai cinque miliardi per il 2014, siamo passati a quattro. E tutta l’operazione di tagli Irpef, da dieci miliardi, sta passando a sette miliardi all’anno. La platea degli interessati potrebbe essere ristretta (da 25 a 20mila euro di reddito), magari solo per il 2014.

«Per ridurre il cuneo fiscale a partire maggio siamo già in ritardo. Per pagare lo stipendio il 27, il consulente del lavoro o gli uffici del personale delle aziende iniziano a lavorare» giorni prima, spiega Marina Calderone, presidente nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Ma possono lavorare solo se hanno chiare le regole del gioco e non è il caso della fatidica busta paga del maggio 2014.