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Abolizione delle mini province: proposta torna nella Carta delle Autonomie

di luiss_vcontursi |3 Giugno 2010 17:38

Stop alle province con meno di 200 mila abitanti. La misura, prevista in un primo momento nella manovra finanziaria e poi velocemente e misteriosamente sparita, torna nella Carta delle Autonomie. L’abolizione delle mini-province, infatti, viene nuovamente prevista in un emendamento del relatore al disegno di legge sulla Carta delle Autonomie, Donato Bruno, all’esame della commissione Affari Costituzionali della Camera che sarà votato martedì della prossima settimana.

Il ddl sulla Carta delle Autonomie prevede di già una delega al governo, da adottare entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, per varare uno o più decreti legislativi per la razionalizzazione delle province. L’articolo 14 fissa anche alcuni paletti alla delega, che sono appunto quelli rivisti dall’emendamento del relatore. Tra cui rispunta appunto la proposta (inizialmente contenuta in una bozza del decreto legge sulla manovra e poi saltata dalla versione finale) di fissare un tetto alla popolazione delle province.

“L’entità della popolazione di riferimento – si legge infatti nel testo – non può in ogni caso essere inferiore ai 200.000 abitanti, secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica relativi all’anno 2009”. L’emendamento prevede comunque che “la previsione della soppressione delle province” sia fatta anche in base “all’estensione del territorio di ciascuna provincia e al rapporto tra la popolazione e l’estensione del territorio e tenendo conto della peculiarità dei territori montani, ai sensi dell’articolo 44 della Costituzione”. Così come è necessario, recita la proposta di modifica, che “il territorio di ciascuna provincia abbia un’estensione e comprenda una popolazione tale da consentire l’ottimale esercizio delle funzioni previste per il livello di governo” e tale “da realizzare le maggiori economie di scala”.

Di conseguenza, si spiega, sarà attuata “una revisione degli ambiti territoriali degli uffici decentrati dallo Stato” e si stabilisce “l’attribuzione a una o più province contigue nell’ambito della stessa regione delle funzioni e delle corrispondenti risorse umane e strumentali della provincia da sopprimere”. Infine, l’emendamento prevede “una disciplina transitoria che assicuri la continuità dell’azione amministrativa e dei servizi ai cittadini”.

Calderoli: verso ok del governo. “L’orientamento del governo è favorevole ma per un parere formale ora attendiamo la discussione che ci sarà in commissione”. Così il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli commenta la presentazione di un emendamento per la cancellazione delle mini-province in commissione Affari costituzionali alla Camera.

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