L’Abruzzo indebitato paga il derby dello spreco fra Pescara e L’Aquila

Gianni Chiodi, presidente dal 2009 della Regione Abruzzo (Lapresse)

L’AQUILA –  Una Regione con problemi seri come l’Abruzzo non dovrebbe sprecare tempo e soldi con questioni ridicole. Questione ridicola e irrisolta è la diarchia amministrativa Pescara-L’Aquila, con le sedi di Giunta e Consiglio regionale dislocate fra le due città, e conseguente andirivieni di fattorini e documenti fra il capoluogo in mezzo all’Appennino e la città più popolosa sull’Adriatico. Un ping-pong che costa milioni, in assenza di un’adeguata informatizzazione degli uffici e della banda larga che gli abruzzesi aspettano da troppo tempo.

Milioni sprecati in una regione che deve tamponare buchi miliardari nel bilancio, risollevarsi dal terremoto che ha raso al suolo l’Aquila nel 2009, ristrutturare una Sanità devastata dagli scandali e devastante per i conti della Giunta guidata da Gianni Chiodi (Pdl). Roberto Galullo per il Sole 24 Ore scandaglia entrate e uscite dell’Abruzzo: nel 2008 la Regione era in rosso per 4 miliardi. Dopo una politica di tagli e risparmi Chiodi è riuscito a ridurre il buco a 3,2 miliardi, in pratica la stessa cifra delle entrate ordinarie di bilancio del 2011. Di quei 3,2 miliardi di risorse la spesa sanitaria ne risucchia 2,3.

Chiodi taglia: gli uffici di rappresentanza in Romania e Brasile, 750 mila euro risparmiati all’anno; le indennità dei consiglieri regionali; i vitalizi. Poi però deve fronteggiare i mugugni della maggioranza che lo sostiene.

Quello che non riesce a tagliare sono le doppie sedi: restano lì, a testimoniare l’impotenza della politica di fronte alle questioni di campanile – e di clientele locali. Il terremoto all’Aquila ha complicato ulteriormente le cose. La vecchia sede del Consiglio regionale è stata distrutta dal sisma. Pochi metri più in là, un palazzo è stato riqualificato per ospitare la presidenza e l’aula consiliare. Inaugurato pochi anni fa, dopo pochi giorni è stato sigillato e ora quando i consiglieri devono riunirsi “scroccano” la sede al Comune di Pescara. 

Eppure anche a Pescara non ci sarebbe bisogno di “invadere” gli spazi del Comune: c’è, ci sarebbe, una sede del Consiglio regionale. Acquistata sei anni fa e ristrutturata, è costata 7 milioni di euro. Ma non viene utilizzata. Perché? Non è a norma? Mancano risposte ufficiali in merito.

Del resto è lo Statuto regionale, articolo 1 comma 3, a stabilire che “il Consiglio e la Giunta si riuniscono all’Aquila e a Pescara”. Uno spreco in spese di trasferta, missione e spedizioni sancito per legge. Certo, difficile parlare di sprechi ai consiglieri abruzzesi, che a novembre 2011 stavano per approvare la proposta di comprare iPad a tutto il Consiglio, con una spesa di 38.368,55 euro a carico dei contribuenti. Un regalo di Natale che alla fine hanno dovuto farsi da soli, a proprie spese.

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