Abusi al Tuvixeddu, Vincenzo Santoni a giudizio

CAGLIARI, 8 GIU – Sara' un processo a chiarire se vi siano stati illeciti a Tuvixeddu, il colle cagliaritano che ospita la piu' estesa necropoli punica del Mediterraneo. Il gup del Tribunale del capoluogo sardo, Cristina Ornano, ha infatti rinviato a giudizio i sei indagati per la realizzazione delle fioriere all'interno del parco, ma anche per i presunti abusi legati al voto sull'estensione del vincolo archeologico sulla necropoli punica.
Il prossimo 19 settembre compariranno davanti ai giudici della prima sezione penale, presieduta da Mauro Grandesso, l'ex sovrintendente dei Beni archeologici Vincenzo Santoni, l'archeologa Donatella Salvi, il costruttore Raimondo Cocco, il direttore dei lavori Fabio Angius, il dirigente comunale Paolo Zoccheddu e il funzionario Giancarlo Manis.
Santoni, nella seduta del 21 febbraio 2007 della commissione Paesaggio, avrebbe falsamente attestato che alcune tombe rinvenute dopo il vincolo imposto nel 1997 fossero all'interno dell'area gia' vincolata. In quella stessa seduta, inoltre, non si era astenuto nonostante la figlia Valeria lavorasse come progettista delle opere pubbliche nelle aree di Tuvixeddu-Tuvumannu per conto della Nuova Iniziative Coimpresa, la societa' del gruppo Cualbu che sta realizzando un insediamento residenziale a ridosso del colle.
Assieme all'archeologa Donatella Salvi, l'ex sovrintendente e' anche accusato di aver rilasciato l'autorizzazione alla costruzione di un palazzo sulla via Sant'Avendrace che avrebbe influito sulla luce e il decoro dell'area archeologica.

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